Ticino

Riget: ‘Puntiamo ad almeno un granconsigliere in più’

È l’obiettivo espresso dalla copresidente del Ps durante il congresso elettorale che ha ratificato la lista per il Gran Consiglio

15 gennaio 2023
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«L’obiettivo è la conquista di almeno un seggio in più in Gran Consiglio, questa volta possiamo farcela a guadagnarlo». È un traguardo chiaro, anche dal punto di vista numerico, quello per le prossime elezioni cantonali del 2 aprile presentato dalla copresidente del Partito socialista Laura Riget durante il Congresso elettorale tenutosi questo pomeriggio a Manno. Con la premessa che l’ambizione a medio-lungo termine è ben superiore: «Diventare la seconda area politica del cantone, superando Plr e Centro/Ppd, e ottenere un secondo seggio in Consiglio di Stato. Obiettivi che probabilmente non raggiungeremo in questa tornata elettorale – ha osservato Riget – ma questo non ci deve demoralizzare, bensì spingerci a impegnarci ancora di più».

‘Alleanza per il bene delle battaglie comuni’

Un rafforzamento ritenuto necessario da Riget per cambiare gli equilibri politici del cantone a favore di un Ticino «che unisca giustizia sociale e ambientale». Soluzioni a grandi sfide che «possono essere trovate solo agendo insieme», ha detto la copresidente socialista che, riferendosi all’alleanza con il Forum Alternativo per il Gran Consiglio, ha spiegato che «è stata fatta per il bene delle battaglie comuni che portiamo avanti». E anche «per rendere ancora più diversificato e inclusivo il nostro gruppo parlamentare che si presenta unito nella motivazione e determinazione di lavorare sodo per cambiare il cantone e porre fine alla deriva di destra avversa a un Ticino solidale e sostenibile».

I tempi in cui viviamo, ha sottolineato Riget parlando del programma di legislatura, esigono che si faccia qualcosa: «È giunto il momento di agire perché progresso e libertà possono essere alla portata di tutti. Per un cantone che tuteli i lavoratori, che difenda il territorio, che rafforzi il servizio pubblico, che migliori il sistema formativo e sanitario, che compia passi avanti verso la parità e l’inclusione, che rafforzi il potere d’acquisito». Un programma che si fonda su cinque pilastri: sanità e socialità accessibili, un lavoro dignitoso, ambiente e territorio vivibili, una società e uno Stato inclusivi, una scuola e una formazione di qualità.

‘Una visione che incide positivamente sul 99% dei cittadini’

«Non c’è da scegliere tra una sfilza di partiti ma tra due visioni politiche», ha dal canto suo sostenuto l’altro copresidente socialista Fabrizio Sirica, dichiarando che durante la campagna «chiederemo ai cittadini da che parte stanno sui temi concreti. Sulle casse malati: da quella di chi vuol dare più soldi alle famiglie ricche o di chi vuole sostenere in maniera mirata chi soffre? Sul lavoro: dalla parte di chi è contro un salario minimo più dignitoso o di chi mira ad aumentare di centina di franchi quello di 12mila persone? Per l’ambiente: con chi vuole costruire nuove strade in un cantone intasato e inquinato o di chi combatte contro un’ennesima ferita nel territorio?».

Una scelta, dunque, tra visioni contrapposte, per Sirica: «Una, la nostra, che incide positivamente sul 99% della popolazione. L’altra, frutto di un atteggiamento di miope politica contabile che distribuisce ricchezza solo verso l’alto e non verso tutti, promossa da tutti i partiti borghesi – Plr, Centro/Ppd, Lega, Udc – che sono insieme, non so se appassionatamente, ma di sicuro indistintamente».

E riferendosi all’obiettivo di aumentare la presenza in parlamento, ha sostenuto che non si tratta di una questione di smania di potere, «ma di avere la possibilità di essere più incisivi ed efficaci perché i prossimi quattro anni saranno durissimi. Dovremo opporci ai tagli, portare avanti un’opposizione costruttiva e ben argomentata, lavorare sul territorio come stiamo facendo ogni sabato con la raccolta firme. Arrivare ai cittadini e coinvolgerli anche nei quartieri, nelle strade». Sirica ha poi espresso soddisfazione «per non esserci fermati solo alla storica alleanza con i Verdi in Consiglio di Stato, ma anche con il Forum Alternativo in Gran Consiglio. Spero di poter leggere questa unione come un riconoscimento a una visione nitida che abbiamo sviluppato e che vogliono aiutarci a concretizzare».

‘Una lista con 46 donne e oltre 20 under 35’

Nel proprio intervento introduttivo, la presidente del Gran Consiglio Gina La Mantia ha voluto rimarcare che «da oggi in poi i 90 candidati, di cui 46 donne, 44 uomini e oltre 20 under 35, formeranno una squadra mi auguro unita, con l’obiettivo non solo di mantenere il seggio in Consiglio di Stato e rafforzare la presenza della sinistra in Gran Consiglio, ma a lungo termine anche di rafforzare la presenza sul territorio, spargere la voce del nostro programma e informare la popolazione che ci siamo. Siamo con convinzione dalla parte di chi si trova in condizioni lavorative che non rispettano la dignità umana», «di chi soffre per il deterioramento ambientale che lo circonda», «di chi non può partecipare alla solitaria e folle gara di competizione a questa corsa per essere sempre tra i primi, tra i più performanti, i più forti».

Per questo, ha rimarcato La Mantia, «il Ps propone politiche che diano a tutti le stesse opportunità di realizzare i propri sogni o quantomeno andarci vicino, politiche inclusive che non lascino indietro nessuno, per la parità tra donne e uomini e persone non binarie. Per rendere la società migliore e più felice e prospera». E parlando della campagna elettorale, ha affermato che non deve trasformarsi in una passerella di individualità, ma essere l’occasione per presentare un progetto «raccontato da 90 voci con tonalità differenti che però creano una musica riconoscibile, coerente e forte».

Il capogruppo in Gran Consiglio Ivo Durisch ha invece voluto sottolineare come «insicurezza, fragilità, paura, mancanza di prospettive sono emozioni che segnano questi tempi. Per farvi fronte non basta coraggio, serve un’alternativa. Quella che noi proponiamo da anni, e che ora è necessaria più che mai. Ma solo contando di più possiamo cambiare il nostro cantone. È determinante che la lista Ps ottenga un buon risultato per portare in parlamento più socialiste e socialisti».

Il programma del Forum Alternativo

Intervenendo a nome del Forum Alternativo, Lorenza Giorla e Damiano Bardelli hanno dichiarato di appoggiare tutta la Piattaforma di legislatura socialista, presentando i propri punti programmatici «sviluppati forse un po’ più nel dettaglio». Si va, ad esempio, dall’importanza di migliori condizioni di lavoro, alla lotta al precariato generalizzato, a una settimana lavorativa di quattro giorni a parità di salario. Da una politica sanitaria che metta al centro i pazienti, allo stop ai finanziamenti pubblici alla sanità privata, fino a una cassa malati unica e pubblica. Dal ripristinare la supremazia dei servizi pubblici che privilegino il contatto umano piuttosto che quello informatico, a una diminuzione del numero allievi per classe nelle scuole, alla concessione di borse di studio anziché prestiti. Da una vera parità di genere che garantisca anche un’uguaglianza salariale a una politica di integrazione attiva e innovativa, che ponga al centro i bisogni dei migranti e non dell’economia. Dalla tassazione delle grandi sostanze e delle grandi rendite e una politica a favore dell’ambiente ed ecosociale. Da trasporti e vie di comunicazione al servizio della società e non del profitto, al diritto a una pensione serena e dignitosa, con il rafforzamento dell’Avs invece dell’assicurazione privata del secondo pilastro. Un programma che, «se saremo eletti in parlamento, porteremo avanti con convinzione», hanno assicurato i due giovani candidati.

Un saluto e un sentito ringraziamento sono poi stati rivolti ai quattro granconsiglieri socialisti uscenti che non si ripresenteranno: Carlo Lepori, Anna Biscossa, Raoul Ghisletta e Daniela Pugno-Ghirlanda. Da notare che della partita – notizia di rilievo in ottica delle prossime Comunali – sarà anche la municipale di Lugano Cristina Zanini Barzaghi, al suo ultimo mandato ordinario nell’esecutivo cittadino.

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