Ticino

Formazione nel sociosanitario, c’è il Regolamento

Il Consiglio di Stato: l’obiettivo è di aumentare ulteriormente i posti di stage

14 ottobre 2022
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Luce verde del Consiglio di Stato al nuovo ‘Regolamento sull’obbligo formativo nel settore sanitario e sociosanitario’. Regolamento, sottolinea il governo, che attraverso "un adeguato sistema di incentivi permetterà di migliorare la formazione di professionisti attivi nell’ambito delle cure sanitarie da un punto di vista qualitativo e quantitativo". La sua applicazione avverrà in maniera progressiva, su un periodo di tre anni.

L’adozione del Regolamento concretizza una delle misure previste dal ‘Piano d’azione per il rafforzamento della formazione professionale nel settore sociosanitario (Pro San 2021-2024)’, agendo "sul miglioramento qualitativo e quantitativo delle possibilità di stage per le professioni sanitarie attive nelle strutture ospedaliere, nelle case per anziani, nei servizi di soccorso pre-ospedaliero e nei servizi di cura e assistenza a domicilio", spiega il Consiglio di Stato. In particolare, fondandosi sui presupposti del cosiddetto modello bernese (sistema di incentivi adottato nel Canton Berna), il Regolamento "sancisce il principio secondo il quale ogni istituto dispone di un potenziale formativo dimensionato sul proprio effettivo di personale diplomato a tempo pieno, attivo nelle formazioni sanitarie assicurate dalle scuole sanitarie cantonali e della Scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana". Le differenze tra gli obiettivi formativi sanciti via contratto di prestazione e la formazione effettivamente offerta sono poi quantificate in termini finanziari e in seguito riversate (‘bonus’) o richieste (‘malus’) ai fornitori di prestazione.

L’obiettivo della nuova regolamentazione – che entrerà in vigore il 1. gennaio 2023 e che regolerà il sistema di incentivi, introducendolo progressivamente nel corso dei tre anni successivi - è "di avvicinare le strutture al raggiungimento del proprio potenziale, distribuendo in modo equo e trasparente i posti di stage, evitando sovraccarichi o disimpegno da parte di singole strutture, contribuendo così nel medio termine ad incrementare ulteriormente le disponibilità di posti di stage e perseguendo l’obiettivo di accrescere il numero di professionisti residenti da impiegare stabilmente sul territorio".

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