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Preture di protezione, informazione a tutto campo

Il Dipartimento istituzioni incontrerà municipi, Arp e cittadini in vista della votazione popolare del 30 ottobre sulla riforma nel settore tutele

Dal modello amministrativo a quello giudiziario (Ti-Press)
17 settembre 2022
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Un ciclo di incontri informativi, promosso dal Dipartimento istituzioni, in vista della votazione popolare del prossimo 30 ottobre sulla riforma in Ticino nel settore delle tutele e curatele. Ovvero sul passaggio, proposto dal Consiglio di Stato e sul quale saranno chiamati a pronunciarsi i cittadini, dal modello amministrativo – basato sulle Autorità regionali di protezione (oggi le Arp sono sedici), che fanno capo ai Comuni – a quello giudiziario, con l’introduzione di Preture specifiche, le Preture di protezione, e la conseguente ‘cantonalizzazione’ dell’apparato. Il primo incontro è in agenda per mercoledì 28 settembre: sarà riservato ai rappresentanti dei Municipi e si terrà, con inizio alle 20, a Lugano-Trevano, all’Auditorium del Centro professionale tecnico. Il secondo sarà rivolto alle Autorità regionali di protezione. Il terzo è in programma per martedì 11 ottobre, quando il Dipartimento istituzioni incontrerà la popolazione. La località è ancora da definire. Una volta individuata, comunicherà i dettagli dell’appuntamento.

Come scrive lo stesso Dipartimento ai Municipi, segnalando loro la serata del 28, il Gran Consiglio in giugno ha detto sì alla modifica della Costituzione cantonale "tesa all’istituzione delle Preture di protezione, nuove autorità giudiziarie cantonali, in sostituzione delle attuali Autorità regionali di protezione, già Delegazioni tutorie comunali e Commissioni tutorie regionali", facenti capo ai Comuni "sin dal 1803". Questa "storica riforma" per il Ticino "richiede l’approvazione da parte delle cittadine e dei cittadini del principio sostanziale del passaggio dalle Autorità regionali di protezione, il cui funzionamento è di competenza dei Comuni, alle nuove Preture di protezione, tribunali cantonali". Il 30 ottobre parola quindi al popolo, che deciderà se adottare il modello giudiziario, ancorando alla Costituzione ticinese una nuova figura di magistrato, cioè il Pretore di protezione, e l’autorità di nomina. I Pretori di protezione, i Pretori di protezione aggiunti, nonché gli specialisti che affiancheranno i magistrati nello stabilire le misure di protezione da implementare, saranno eletti, secondo il progetto di riforma, dal Gran Consiglio. In caso di luce verde delle urne, il parlamento affronterà gli altri aspetti (procedurali, finanziari...) della riorganizzazione del settore.

‘Cambiamento non indifferente nei rapporti fra cittadino e Stato’

«Con questi incontri – spiega, raggiunto dalla ‘Regione’, il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi – intendiamo presentare in maniera approfondita contenuti e obiettivi della riforma, rispondendo alle eventuali domande. Quello che si prospetta è infatti un cambiamento non indifferente nei rapporti tra cittadini e Stato» in un ambito importante e delicato. Sulla bontà della riforma, Gobbi, che ai previsti incontri parteciperà con la direttrice della Divisione giustizia Frida Andreotti, non ha dubbi: «Una volta, come spero, implementata, garantirà fra l’altro uniformità di prassi su tutto il territorio cantonale».

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