Ticino

Impact Hub seleziona dieci progetti ‘a impatto del territorio’

Il programma ‘d’incubazione’ durerà diversi mesi. Si passa dalle conserve con cibi salvati agli oli essenziali prodotti da materiali di scarto

Tommaso Tabet, co-ideatore di Impact Hub
(Ti-Press)
27 luglio 2022
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Dieci progetti e un programma d’incubaizione destinato a realtà a impatto del territorio. Sono stati annunciate ieri i dieci team che parteciperanno alla prima edizione dell’incubatore Impact Club, un progetto dell’associazione Impact Hub Ticino in collaborazione con un gruppo di investitori e filantropi locali.

Il percorso di "incubazione", come lo definiscono i suoi promotori, inizierà il 2 settembre e terminerà a fine gennaio. Durante questo periodo le squadre avranno il tempo di lavorare e sviluppare il loro progetto, che verrà poi presentato a investitori, fondazioni e curiosi.

"Quando ad aprile abbiamo aperto le iscrizioni all’incubatore non avremmo mai pensato di ricevere così tante candidature, sono state 64 in totale. Provenienti da ogni angolo del Ticino" ha detto soddisfatto Tommaso Tabet, co-ideatore di Impact Club durante la presentazione dei dieci team selezionati. I progetti – fanno sapere i responsabili – provengono da nove comuni, cinque hanno almeno una donna nel team e tre sono no profit.

A sostenere il programma c’è anche la fondazione Mercator Svizzera, tra le più grandi e attive per costruire una società più aperta, solidale ed ecologicamente sostenibile. A loro si aggiunge inoltre il fondo pionieristico Migros, "il primo importante partner del progetto ticinese Impact Hub", si legge nel comunicato.

"L’incubatore ha la particolarità di avere come filo conduttore imprescindibile l’impatto, che insieme allo sviluppo personale fungerà da fondamento sul quale lavoreremo" ha spiegato Angelica Morrone, sostenitrice del programma.

Ma quali sono i progetti selezionati per partecipare? Ecco alcuni esempi: da Curio arriva l’idea di trasformare i prodotti di scarto come la segatura in carbone vegetale per migliorare la qualità dei suoli agricoli. A Lugano si è invece pensato di convertire gli alimenti crudi che altrimenti andrebbero buttati in gustose conserve. Da Rossa (Valle Calanca) arriva invece la proposta di produrre oli essenziali di elevata purezza da materiali di scarto dell’agroforestale.

Tutti i dieci progetti verranno raccontati nel loro cammino e nella loro crescita sul sito impactclub.ch e sui canali social durante i prossimi mesi. In autunno verrà anche lanciata una serie di momenti informativi e di scambio destinata a imprenditori e innovatori sociali del territorio. "Un’occasione per far maturare le idee e imparare nuove metodologie, pratiche e strumenti".

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