Ticino

‘Potenziamo i Pronto soccorso, per una salute di prossimità’

Lo chiede il gruppo Mps-Pop-Indipendenti con un’iniziativa parlamentare. Pronzini: ‘Vogliamo riportare la discussione in parlamento’.

Tra le richieste: riconoscere l’Italiano come ospedale regionale
(Ti-Press)
13 luglio 2022
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Una maggiore prossimità sul territorio e un potenziamento delle prestazioni mediche offerte dall’Ente ospedaliero cantonale (Eoc). È quanto chiede un’iniziativa parlamentare del gruppo Mps-Pop-Indipendenti, che propone una modifica della legge sull’Eoc. «Negli scorsi mesi il Gran Consiglio ha deciso di auto togliersi la competenza per discutere della pianificazione ospedaliera, che è quindi passata nelle mani del Consiglio di Stato», spiega Matteo Pronzini, firmatario dell’atto parlamentare insieme a Simona Arigoni e Angelica Lepori. «Uno degli scopi di questa iniziativa è quello di riportare in parlamento la discussione sulla gestione di una serie di prestazioni mediche di base». Al centro delle modifiche, elencate in sei punti, c’è la situazione legata alle cure d’urgenza e prima necessità. "Tutte le sedi degli ospedali regionali e di zona devono essere provvisti di servizi di Pronto soccorso aperti sette giorni su sette, ventiquattro ore al giorno. Nelle sedi degli ospedali regionali i Pronto soccorso dovranno essere di tipo A (livello 3 e 4), negli ospedali di zona di tipo B (livello 1)", si dichiara nel testo.

‘Pronto soccorso pediatrico in tutti gli ospedali regionali’

Le richieste dei firmatari riguardano anche le cure di Pronto soccorso per il settore pediatrico, «un’offerta che al momento non c’è in tutti gli ospedali regionali, ma che dovrà essere garantita in queste strutture. Ovvero Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio» sottolinea Pronzini. A questo si aggiungono anche "tutte le prestazioni di base e specialistiche, incluse cure intensive, geriatriche, ostetricia e reparti per il parto fisiologico gestito da levatrici nel rispetto delle raccomandazioni Oms e Unicef concernenti il parto". In un altro punto si legge che "per ogni prestazione stazionaria presente verrà organizzato un servizio ambulatoriale destinato all’esame e alla cura di persone non ospedalizzate, aperto sette giorni su sette per almeno quattordici ore. Il diritto di rivolgersi a questo servizio ambulatoriale deve essere garantito a ogni persona".

‘La nostra iniziativa risponde a un’esigenza reale’

E per chi solleva la problematica legata ai costi, il deputato dell’Mps risponde: «la nostra iniziativa risponde a un’esigenza. La capillarità del servizio e le attese che si hanno quando si va al pronto soccorso sono da migliorare. È un servizio necessario che si offre ai cittadini».

Un altro tema che sollevano i firmatari è quello relativo all’ospedale Italiano di Lugano-Viganello, "che dovrà essere inserito a pieno titolo nell’elenco degli ospedali regionali", si legge nel testo. «In questo modo anche questa struttura avrà un Pronto soccorso aperto a tutte le ore del giorno. L’iniziativa vuole risolvere un problema emerso durante la pandemia, quando il Pronto soccorso dell’ospedale Italiano risultava di fatto chiuso», dichiara Pronzini.

‘Geriatria e medicina interna a Faido e Acquarossa’

La richiesta di una maggiore offerta non si limita agli ospedali regionali. Anche a Faido e Acquarossa, che figurano come ospedali di zona, i tre deputati chiedono che ci sia un potenziamento. "Negli ospedali di zona di Acquarossa e Faido devono essere garantite le prestazioni del pacchetto base di medicina interna, cosi come la geriatria", afferma l’iniziativa. La modifica proposta indica anche il numero di pazienti che potranno essere accolti: "Per garantire la qualità delle cure e l’economicità dei reparti devono garantirne almeno 50 letti".

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