Ticino

‘Scuola, non basta cancellare i livelli. Le nostre proposte’

Medie, l’Mps chiede anche il potenziamento del doposcuola e dell’orientamento, meno allievi per classe e una riduzione delle ore-lezione per i docenti

Iniziative e mozione. Nel riquadro Angelica Lepori
(Ti-Press)
11 luglio 2022
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«Anche noi siamo per l’abolizione dei livelli, chiediamo però una riforma globale della scuola media. Perché i livelli – dice la deputata dell’Mps Angelica Lepori alla ‘Regione’ – sono solo un aspetto del problema. Ci sono infatti anche altri fattori che oggi alle Medie accentuano, anziché rimuoverle, le differenze sociali tra gli allievi. Se non si terrà conto pure di questi fattori, se non ci si muoverà con una visione d’insieme, cancellare i livelli servirà a poco o a nulla». Ed è per questo che il Movimento per il socialismo ha appena stilato un «primo» pacchetto di atti parlamentari: quattro iniziative, di cui tre elaborate, e una mozione. "Una serie di proposte – annota il partito – che da un lato intervengono sull’organizzazione scolastica e pedagogica: vanno in questa direzione le proposte di abolizione dei livelli, quelle relativa al sostegno pedagogico, alla diminuzione del numero di allievi per classe, alla diminuzione dell’onere di insegnamento in ore-lezione per i docenti. E che dall’altro agiscono sulle differenze di ordine sociale attraverso strumenti messi in campo dalla scuola stessa: vanno in questa direzione, ad esempio, le proposte relative al doposcuola, all’orientamento scolastico e professionale, all’accesso alle scuole post-obbligatorie". L’Mps non ha dubbi: il rendimento scolastico "è in gran parte legato alle condizioni sociali, economiche e culturali degli allievi".

I tre granconsiglieri del Movimento (Lepori, Simona Arigoni e Matteo Pronzini) auspicano allora un "forte" potenziamento del doposcuola. Propongono quindi di ancorare al relativo articolo della Legge sulla scuola media alcuni punti. Ovvero: nell’ambito del doposcuola "vengono organizzate attività di tipo scolastico (recupero, studio assistito ecc.) o ricreativo (artistico, sportivo ecc.)"; il servizio di doposcuola "è organizzato in tutte le sedi di scuola media, copre il tempo tra la fine delle lezioni e le ore 19, altre forme orarie possono essere pianificate"; le direzioni scolastiche, con la collaborazione dei docenti di classe e dei docenti di sostegno pedagogico, "informano dettagliatamente le famiglie sulla possibilità di fare capo a questo servizio"; ad "ogni" sede di scuola media "sono assegnate almeno due unità lavorative per l’attività del doposcuola"; le spese "sono interamente" a carico del Cantone. L’Mps chiede un potenziamento pure "dell’orientamento scolastico e professionale". Concretamente, propone che in ogni sede di scuola media sia istituito "un gruppo per la transizione scolastica e professionale (composto da direttore/trice, orientatori/trici professionali e docenti) con l’obiettivo di pianificare e realizzare un insieme di attività formative ed esperienziali, a partire dalla classe seconda, volte a favorire progressivamente lo sviluppo di capacità di scelta scolastica o professionale adeguata, ponderata e adeguata all’allievo". Il gruppo di lavoro "ricercherà attivamente la collaborazione dei genitori, delle scuole post-obbligatorie, delle associazioni padronali e sindacali". Per garantire "un trattamento il più individualizzato possibile, continuo e approfondito", ogni sede di scuola media "disporrà di almeno un/a orientatore/trice a tempo pieno per ogni 150 allievi o frazione di esso". Per inciso: con il decreto Morisoli sul contenimento della spesa del Cantone come la mettiamo? «La scuola è un investimento, non una spesa», taglia corto Lepori.

Fra i temi su cui l’Mps pone l’accento figurano altresì il numero di allievi per classe, che chiede di diminuire ulteriormente, e "l’onere lavorativo" dei docenti. Un onere lavorativo, afferma, "da tempo insostenibile", non solo per "l’aumento delle ore di insegnamento (aumentate di un’ora settimanale all’inizio degli anni Duemila)", ma anche per "una serie di compiti supplementari di ordine didattico e amministrativo". D’altronde, aggiunge il Movimento, l’incremento "dello stress e dei casi di burnout tra gli insegnanti non sono altro che indizi preoccupanti di questa situazione". «A beneficiare di una riduzione del numero di allievi per classe e delle ore-lezione è l’insegnamento, la sua qualità – evidenzia a sua volta Lepori –. Riteniamo che senza un miglioramento delle condizioni di lavoro dei docenti sia impossibile procedere a riforme adeguate della scuola media e del settore medio-superiore». Per tradurre in pratica i desiderata, Lepori, Pronzini e Arigoni chiedono che un comprensorio di scuola media abbia "un massimo" (la legge vigente parla di "un minimo") di 400 allievi e che le sezioni della scuola media non abbiano più di "18 allievi" (adesso 22). Propongono inoltre di modificare la Lord, la Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti, affinché "nelle scuole medie e post-obbligatorie, l’orario settimanale d’insegnamento a tempo pieno di ciascuna categoria di docenti" sia "di 20 ore lezione".

‘Un attestato di proscioglimento’

Come altre forze politiche, anche l’Mps sollecita l’abolizione dei livelli. "L’attuale organizzazione a livelli – scrive – non solo è fonte di discriminazioni (sostanzialmente derivanti dall’ordine sociale), ma si rivela anche inefficace dal punto di vista degli obiettivi che si presuppone. Pensiamo, ad esempio, alla assoluta incapacità di fungere da ‘filtro’ per il passaggio con successo alle scuole medie superiori. Il tasso di insuccesso (tra il 40 e il 50% nei primi due anni delle medie superiori) testimonia che le esigenze poste dall’insegnamento a livelli non sono per nulla una garanzia di una prosecuzione con successo degli studi". C’è di più. Il Movimento propone che al termine delle Medie venga consegnato all’allievo "unicamente un attestato di proscioglimento che gli conferisce il diritto ad accedere a qualsiasi percorso formativo successivo". Per l’Mps è "necessario lasciare la più ampia libertà agli allievi e alle famiglie di scegliere il percorso formativo successivo, abolendo condizioni di ammissione che, inevitabilmente, tendono a discriminare (quasi vi fossero attestati di ‘serie A’ e attestati di ‘serie B’) tra le licenze rilasciate alla fine della scuola media".

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