Ticino

Livelli alle Medie: ‘Sì alla revoca, ma la proposta è carente’

Il Movimento della scuola propone delle modifiche al progetto di riforma del Decs. Chieste condizioni adeguate per docenti e allievi

Il superamento dei livelli non è ostacolato, ma...
(Ti-Press)
21 dicembre 2021
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“La fretta con cui si intende realizzare questo progetto lascia irrisolte numerose questioni”, scrive così il Movimento della scuola in merito alla proposta del Dipartimento educazione, cultura e sport (Decs) per il superamento dei livelli in terza media. L’associazione di insegnanti è d’accordo con l’eliminazione dei corsi attitudinali e base nel secondo biennio, ma chiede una “riforma convincente, capace di ponderare tutti gli aspetti della questione”. Pertanto propone alcune modifiche, tra cui elementi per migliorare le condizioni di lavoro per docenti e allievi. Su questo punto si chiede di reperire “le risorse aggiuntive necessarie” e di “definire i contenuti disciplinari e le competenze da raggiungere attraverso le nuove modalità didattiche”. Questo andrebbe fatto “con il contributo dei docenti e degli esperti delle due materie coinvolte”. Il Movimento tematizza anche “la difficoltà nel reperire docenti di materia – principalmente di matematica e tedesco – con le competenze necessarie all’insegnamento” e chiede al Decs di affrontarla.

“La riflessione attorno al futuro dei corsi A e B non può essere scissa da un profondo ripensamento dei criteri di accesso alle scuole post-obbligatorie e dell’offerta di posti di apprendistato”, scrive il Movimento. Infatti per alcuni istituti come il liceo vi sono attualmente dei criteri d’entrata basati sulla partecipazione ai livelli attitudinali. Per l’associazione è necessario “avviare fin da subito una seria riflessione atta a garantire a queste scuole nuove condizioni ideali – in termini di risorse e di mezzi a disposizione – per affrontare, in particolare nel primo biennio, eventuali nuovi scenari”. In caso contrario “i problemi principali che la riforma si propone di risolvere rimarrebbero comunque insoluti, spostando semplicemente la questione alla classe quarta”.

Si sa che ogni allievo ha capacità diverse. Per rispondere ai vari bisogni è necessario proporre ad allievi e docenti “condizioni adeguate”, sostiene il Movimento. Il Decs “si limita a proporre la sostituzione dei corsi A e B con delle ore settimanali di laboratorio a metà classe” e per l’associazione non approfondirebbe in maniera adeguata i benefici che espone. “Il solo inserimento in un gruppo a ranghi ridotti non è condizione sufficiente a garantire una maggiore efficacia nell’apprendimento. Fondamentale è la pertinenza del progetto pedagogico”. Dal punto di vista degli insegnanti “il numero di allievi in un gruppo-classe è solamente uno dei parametri utili a stabilire il carico di lavoro”. In merito a ciò viene ricordato che con la proposta del Dipartimento gli insegnanti “dovranno introdurre da 2 a 3 ore settimanali di attività di laboratorio”. Inoltre “preparare e portare avanti un corso differenziato unificato costerà ai docenti notevoli risorse in più rispetto agli attuali corsi separati”.

“Nessuno mette in dubbio le potenzialità dello strumento laboratoriale, ma ci pare poco sensato prendere posizione sull’idea generale di allargare ulteriormente l’uso del contenitore ‘laboratorio didattico’ senza poter discutere dei ‘contenuti’, cioè delle finalità a cui tale strumento dovrebbe mirare”, scrive ancora il Movimento della scuola.

In ogni caso si ritiene fondamentale che, “nel caso si vada nella direzione di un superamento dei corsi A e B anche in quarta media, si valutino con particolare attenzione le ripercussioni di un più libero passaggio verso percorsi scolasticamente impegnativi come quelli offerti dal settore medio superiore”.

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