Ticino

Sanitari non vaccinati, i test obbligatori restano in vigore

Il Tribunale federale ha negato l’effetto sospensivo al ricorso che contesta la risoluzione del Consiglio di Stato dell’8 settembre

(Ti-Press)
6 dicembre 2021
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La decisione governativa che prevede l‘obbligo di test ripetuti per il personale socio-sanitario non vaccinato resta in vigore. Il Tribunale federale non ha infatti accordato l’effetto sospensivo al ricorso contro la risoluzione adottata l’8 settembre dal Consiglio di Stato che ha appunto introdotto, da inizio ottobre, l’obbligo di test ripetuti per il personale non immunizzato attivo nelle strutture e nei servizi sociosanitari ticinesi. Risoluzione che è stata impugnata da una trentina di persone, fra sanitari e ‘corona-scettici’.

Istanza respinta: negato dunque l’effetto sospensivo al ricorso. La decisione del Tf è dei giorni scorsi. Ora si attende dai giudici federali la sentenza di merito, quella sulle tesi sollevate dai ricorrenti, patrocinati dall’avvocata Danica Gianola, che si oppongono alla risoluzione governativa. Inizialmente il ricorso era stato presentato al Tribunale cantonale amministrativo: il Tram si è però dichiarato non competente per questioni giuridiche, ovvero per motivi di carattere formale. L’incarto è stato così trasmesso al Tribunale federale.

Decisa dal Consiglio di Stato, dietro proposta del Dipartimento sanità e socialità, il quale ha dato seguito a una raccomandazione delle autorità federali, la misura concerne il personale “a contatto stretto con pazienti, residenti o utenti vulnerabili”, professionalmente operativo in ospedali, cliniche, case per anziani, istituti per invalidi, servizi di assistenza e cura a domicilio, centri diurni per anziani terapeutici e socio-assistenziali, centri diurni per invalidi e strutture residenziali per tossicodipendenti. Personale “tenuto a esibire un certificato Covid oppure a partecipare a un programma di test mirati e ripetuti organizzati in azienda in modo da disporre di un test con esito negativo non più vecchio di quattro giorni”, indicava in una nota l’Esecutivo cantonale. Nella risoluzione governativa anche l’obbligo del certificato Covid per i visitatori delle strutture sanitarie e sociosanitarie.

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