Ticino

‘Misure occupazionali che siano rinnovabili nel tempo’

Mozione di Gina La Mantia (Ps) per le persone che non possono essere ricollocate o riqualificate

(Ti-Press)
29 novembre 2021
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“Monitorare in modo specifico, nell’ambito della strategia interdipartimentale Dipartimento sanità e socialità-Dipartimento finanze ed economia, le persone disoccupate di lunga durata a beneficio del sostegno sociale con scarse prospettive sul regolare mercato del lavoro" e "creare, in collaborazione con le imprese sociali, con le organizzazioni sul territorio attive in questo campo, con comuni ed enti pubblici o parapubblici, un numero adeguato di misure occupazionali adatte a questo target che non siano a tempo determinato, ma rinnovabili nel tempo”. È la duplice richiesta, rivolta al governo, oggetto di una mozione della socialista Gina La Mantia, sottoscritta da altri tre deputati al Gran Consiglio: Claudia Crivelli Barella (Verdi), Maddalena Ermotti-Lepori (Ppd) e Danilo Forini (Ps).

Con questo atto parlamentare “non mettiamo in discussione i programmi realizzati e gli sforzi intrapresi dal Cantone, anzi“, premettono i mozionanti, precisando che la mozione si concentra "sulle persone che, nonostante i programmi di reinserimento messi a disposizione, alla fine dei percorsi - solitamente limitati nel tempo - si ritrovano ancora senza lavoro o che non soddisfano i criteri di ammissione per la partecipazione agli stessi. Persone "che – sia a causa della loro biografia personale, che per problemi psicosociali, di salute o altri motivi – hanno ridotte possibilità di emergere in un mercato del lavoro molto competitivo e non possono essere ricollocate o riqualificate". Persone, sottolineano, "per le quali il nostro tessuto economico, sempre più esigente, offre pochissime opportunità e che quindi rischiano di trovarsi senza occupazione, senza struttura giornaliera, isolate e abbandonate a loro stesse". Per rafforzare la loro autostima, "è importante che possano partecipare con dignità alla società e avere la possibilità di svolgere un’attività lavorativa utile e adeguata alle proprie attuali capacità, che garantisca loro una regolare struttura giornaliera, anche nell’ottica di prevenzione del degrado e della frammentazione sociale”. Ciò, secondo La Mantia e colleghi, "è possibile identificando strumenti specifici adeguati al fine di raggiungere questi obiettivi, ad esempio grazie alle imprese sociali che possono offrire lavoro in un clima accogliente e inclusivo”.

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