Ticino

Clima nella Costituzione, perplessità e critiche al Ppd

Il dubbio è su come sviluppare misure concrete. Lega e Plr mettono in guardia anche sui costi per i cittadini. I Verdi temono il greenwashing

(Ti-Press)
24 novembre 2021
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Non hanno tardato ad arrivare le reazioni all’ultima proposta del Ppd: aggiungere un articolo alla Costituzione ticinese per impegnarsi a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. A cominciare da quella, perplessa, del capogruppo verde in Gran Consiglio Nicola Schoenenberger: «Ben venga qualsiasi iniziativa per risolvere la questione climatica. Sorprende semmai che ora a preoccuparsi sia il Ppd, un partito che ha combattuto duramente la legge sul CO2, spesso diffondendo informazioni antiscientifiche sul cambiamento climatico. Perché certe proposte non si fermino a un livello puramente declamatorio è importante dimostrare apertura verso misure concrete, eppure il Ppd continua a impuntarsi sulla riduzione dell’imposta di circolazione e ostacola sistematicamente qualsiasi modifica ecosostenibile alla Legge cantonale sull’energia».

In equilibrio tra apertura e scetticismo anche il capogruppo in Gran Consiglio Ivo Durisch, che commenta: «Sono completamente d’accordo col principio. Anche noi, seguendo l’esempio del ‘Green Deal’ grigionese, ci impegniamo a trovare soluzioni per azzerare le emissioni. Quel che farà davvero la differenza, però, saranno le misure pratiche, e sarà meglio non farsi illusioni: una transizione socialmente sostenibile richiederà un coraggioso investimento, difficilmente compatibile con le velleità di risparmio a breve termine e la pretesa di poter fare tutto a costo zero o quasi».

Un ‘sì, ma...’ arriva dalla capogruppo Plr Alessandra Gianella: «L’iniziativa è sicuramente positiva. La sfida sarà quella di rispettare il principio che la anima trovando soluzioni pragmatiche che abbiano un effetto reale e sostenibile sulla qualità di vita delle persone. Va da sé che come liberali riteniamo che questo vada fatto senza pesare sul potere d’acquisto dei cittadini».

La preoccupazione per l’impatto sui redditi è condivisa dalla vicecapogruppo leghista Sabrina Aldi: «È una proposta interessante che va approfondita. Il nostro partito è favorevole alle politiche climatiche, l’importante è che esse non pesino sul cittadino tramite, per esempio, nuove tasse o l’aumento di quelle esistenti». Anche per la granconsigliera è «bene porsi il limite temporale, ma bisogna capire quali sarebbero le misure concrete da attuare per raggiungere la neutralità climatica». Non da ultimo «bisogna tener conto di quello che succede in Svizzera e nel resto del mondo. Si possono avere tante ambizioni, ma non valgono molto se non remano tutti nella stessa direzione».

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