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Un’apertura domenicale in più, il governo è ‘disponibile’

Il Consiglio di Stato licenzia il rapporto sull’iniziativa parlamentare del Plr: ‘Servirà consenso, se il parlamento dirà di sì promuoveremo la discussione’

(Ti-Press)
6 ottobre 2021
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La porta del Consiglio di Stato è aperta, ma con qualche puntino (giuridico) sulle i. L’iniziativa parlamentare elaborata del Plr che chiede di aumentare da tre a quattro le domeniche in cui i negozi possono rimanere aperti, di aumentare di un’ora - quindi fino alle 19.00 - l’orario in cui è possibile farlo e di raddoppiare da 200 metri quadri a 400 la superficie per ottenere la deroga prevista dalla Legge sull’apertura dei negozi (Lan) per le località turistiche, insomma, supera il primo scoglio. Nel rapporto governativo sull’iniziativa che vede come primo firmatario il presidente liberale radicale Alessandro Speziali, si legge che “per quanto riguarda la proposta di aggiunta di una quarta domenica alle tre di apertura generalizzata dei negozi e di aumento di un’ora dell’apertura, il governo, qualora il parlamento dovesse esprimersi in tal senso, è disponibile a promuovere una discussione con le parti interessate, tenendo però conto del lungo e complesso iter legislativo che ha condotto all’attuale accordo”. E per l’esecutivo non va nemmeno dimenticato che “contro la Lan sono stati inoltrati quattro ricorsi al Tribunale federale, tutt’oggi pendenti, che ne chiedono l’annullamento”. Sulla proposta liberale radicale immediatamente il mondo politico e quello sindacale scesero in campo, chi appoggiandola e chi osteggiandola con forza, consegnando un mero antipasto rispetto a quello che sarà il dibattito prima commissionale, poi parlamentare. Per questo il governo ricorda ancora che “l’aumento del numero di domeniche necessiterebbe dunque di una nuova fase di discussione e di ricerca del consenso”. Ciò detto, nessun nullaosta.

Per quanto riguarda il raddoppio della metratura il discorso è più complicato

Come non viene apposto alcuno stop in merito all’aumento a 400 mq della superficie per poter aprire in queste domeniche, ottenendo la deroga per le località turistiche. Ma qui il discorso si complica un po’. Nel senso che, scrive il Consiglio di Stato, “la misura sarebbe possibile per quanto riguarda la Lan. Tuttavia con una simile modifica sarebbe più difficile giustificare l’occupazione del personale la domenica secondo i criteri dell’articolo 25 dell’Ordinanza 2 sulla Legge federale sul lavoro”. Già, perché questo articolo regola la possibilità di occupare il personale di domenica, certo. Ma limitando a 200 mq la superficie di vendita per i negozi nelle località turistiche, “il legislatore ha voluto escludere da questa categoria i negozi della grande distribuzione a favore dei commerci più piccoli che maggiormente si adattano ai bisogni dei turisti e quindi alle condizioni poste dalla Legge federale sul lavoro in tema di occupazione del personale”. Per questo motivo, il governo cantonale sottolinea che “occorre intervenire semmai a livello di legislazione federale togliendo la limitazione sull’assortimento dei prodotti destinati ai turisti”. Andrà così? «Noi siamo intenzionati a sfruttare tutto il margine possibile a livello cantonale - risponde Speziali alla ‘Regione’ -. Se poi a livello federale potremo allentare qualche laccio che frena il commercio e la possibilità di lavorare, con i nostri eletti e con chiunque voglia far quadrato con noi, agiremo. E non solo sul tema negozi: questo potrebbe essere un primo passo, ma ci sono anche tante altre questioni dove pensiamo di fare il possibile in Ticino e poi allargare lo sguardo alle Camere federali se ce ne sarà bisogno».

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