Ticino

Il governo: ‘Basta con le punizioni corporali sui bambini’

Il Consiglio di Stato passa dagli impegni ai fatti e, dando seguito alla mozione Dadò/Imelli, scrive al Consiglio federale: ‘Sottoscrivere l’Appello di Berna’

(Ti-Press)
23 settembre 2021
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Dall’impegno, preso dal governo nel mese di maggio e ratificato dal Gran Consiglio in giugno, ai fatti. Il Consiglio di Stato prende carta e penna e scrive al Consiglio federale. Oggetto: la Svizzera sottoscriva l’Appello di Berna che, vergato nel 2018, ritiene urgente iscrivere nel Codice civile delle norme che proibiscano in maniera assoluta tutte le punizioni corporali e altre forme di violenza nei confronti dei bambini. L’esecutivo cantonale dà quindi seguito alla mozione firmata dai popolari democratici Fiorenzo Dadò e Sara Imelli che chiedeva di agire tempestivamente in tal senso.

“A oltre trent’anni dall’approvazione della Convenzione sui diritti del fanciullo da parte dell’Assemblea generale dell’Onu – scrive il Consiglio di Stato – nel suo pieno rispetto intendiamo così lanciare un segnale inequivocabile contro ogni forma di punizione corporale, confermando la volontà di profilarsi come Cantone particolarmente attento al tema dei diritti del bambino”. Un passo, questo, che da noi raggiunto Dadò descrive come «doveroso» e che lo lascia «particolarmente soddisfatto». Ma, puntualizza, «è scandaloso e vergognoso che oggi nel nostro Paese, così attento ai diritti umani, una cosa così importante non sia scritta ancora nella legge. Auspichiamo che venga fatto in fretta».

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