Ticino

La 'nuova normalità' e la riorganizzazione dell'Eoc

L'Ente ospedaliero passa a una gestione decentralizzata della presa a carico dei pazienti Covid nelle quattro sedi degli Ospedali regionali

(Ti-Press)
5 luglio 2021
|

Dopo gli sforzi fatti per fronteggiare l'emergenza Covid, con la trasformazione dell'Ospedale Regionale di Locarno – La Carità nell’ospedale COVID del nostro Cantone, l'Ente Ospedaliero Cantonale (Eoc), considerata l'evoluzione favorevole della situazione epidemiologica in Ticino, l’accelerazione della campagna vaccinale e l’esperienza acquisita durante i duri mesi della pandemia, si avvia ora verso una "nuova normalità", concretizzata in una "rimodulazione del modello organizzativo". La direzione dell'Eoc, in un comunicato odierno, annuncia che da oggi si passerà da un dispositivo di presa in carico centralizzata dei pazienti COVID ad uno decentralizzato, come annunciato già alcune settimane fa dal vice capo dell'area medica Mattia Lepori in conferenza stampa. "Quest’evoluzione,", sottolinea la direzione dell'Ente, "permetterà di garantire una presa in carico adeguata e sicura dei pazienti COVID così come dei pazienti non COVID in tutte le strutture ospedaliere EOC".

Decentralizzazione della presa in carico dei pazienti COVID

La possibilità di gestione, sia nei Reparti di degenza che nei Reparti di medicina intensiva, dei pazienti COVID che necessitano di cura acute in tutte e quattro le sedi degli Ospedali Regionali dell’EOC, permette di evitare ai pazienti e alle loro famiglie – che si trovano in una situazione di particolare apprensione a causa dell’infezione da SARS-CoV-2 – il disagio legato al trasferimento in una struttura di presa in carico centralizzata.
Questo tipo di gestione in tutte le strutture, consente inoltre di evitare anche i trasferimenti di personale così come gli onerosi spostamenti di materiale e di attrezzature. Al contempo, la gestione decentralizzata si prefigge di garantire tutti gli interventi “elettivi e non” e tutte le cure opportune per i pazienti che lo necessitano, evitando di ricorrere a misure quali annullamenti o posticipi di interventi o visite, che si sono rese necessarie nelle prime ondate di COVID.


Riapertura progressiva di Reparti e Servizi

Il ritorno alla nuova normalità è accompagnato dalla riapertura progressiva di Reparti e Servizi. In particolare, nel rispetto della risoluzione governativa specifica, nel corso del mese di giugno l'Eoc ha riaperto tutti i Servizi di Urgenza Medica, con i Pronto Soccorso di tipo A (Ospedale Civico di Lugano, San Giovanni di Bellinzona, Obv di Mendrisio e La Carità di Locarno) aperti 24 ore su 24, sette giorni su sette, e i Pronto Soccorso di tipo b (Ospedale Italiano, Faido, Acquarossa) aperti dalle 9 alle 18 tutti i giorni.

  
EOLAB – un’eccellenza per il Ticino

Il Servizio di Microbiologia EOLAB (SMIC), centro di competenza per la microbiologia in Ticino, ha effettuato da inizio pandemia più di 130'000 analisi COVID. In questo periodo di pianificazione di vacanze all’estero, le richieste della popolazione di disporre di un risultato negativo al test COVID sono aumentate. L'Ente precisa che presso questi Servizi sono eseguiti test PCR (molecolari) unicamente per i pazienti sintomatici o in vista di un loro ricovero, e non, dunque, per chi ha necessità di effettuare un test Pcr per viaggiare.

La gestione degli effetti della pandemia

Da inizio pandemia a oggi sono stati ospedalizzati 2'392 pazienti Covid, e sono state fornite le prime cure ad altri 480 poi trasferiti verso altri istituti (es. Clinica Luganese Moncucco) o verso il domicilio in quarantena, e che sono rimasti per meno di 24 ore nelle strutture dell'Eoc. In 511 sono stati ricoverati in cure intense, mentre fra le persone ospedalizzate 390 sono decedute. La durata della degenza media (globale) dei pazienti COVID ad oggi in EOC è stata di 14.72 giorni.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE