Ticino

Lotta al coleottero giapponese, chiesto l'aiuto dei ticinesi

Lo prevede un progetto di Agroscope, che lancia un sito su cui è possibile segnalare la presenza dell'insetto esotico dannoso per la vite e altre piante

Foto: Agroscope
17 giugno 2021
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Intensificare la lotta al coleottero giapponese in Ticino chiedendo la collaborazione della popolazione. È l'obiettivo di Agroscope, che ha lanciato uno strumento innovativo per monitorare la diffusione di questo insetto infestante, catturato per la prima volta nel 2017 nel cantone.

In particolare, è stata messa a punto una cartina interattiva che permette di segnalare facilmente le proprie osservazioni sul campo, scrive in una nota odierna Agroscope, che per l'identificazione delle immagini collabora con l'Università della Svizzera italiana. Si può accedere al dispositivo sul sito www.coleottero-giapponese.ch.

È fondamentale riconoscere l'insetto precocemente. Una volta stabilitosi, diventa infatti difficile eradicarlo, tanto che la lotta contro gli esemplari adulti, che causano i danni maggiori, è pressoché impossibile. La loro osservazione permetterà quindi di risalire questo autunno ai luoghi di deposizione delle uova nel terreno, per combattere le larve con metodi di lotta biologica, precisa Agroscope.

L'animale in questione è lungo dagli otto ai dodici millimetri e assomiglia al maggiolino degli orti. Presenta però tre caratteristiche distintive: un vistoso pronoto di colore verde-oro scintillante, cinque ciuffi di peli bianchi su ciascun lato dell'addome e altri due ciuffi sull'ultimo segmento addominale. In giugno, gli adulti iniziano a volare, ad accoppiarsi e a nutrirsi. Il periodo di volo principale dura da giugno a settembre, con un picco in luglio. Ecco perché è più facile notarli in questo periodo.

I coleotteri giapponesi adulti provocano danni nutrendosi di foglie, fiori e frutti di molte specie vegetali. Possono attaccare la vite, frutta a bacche (fragole, more, lamponi, mirtilli), frutta a nocciolo, meli, mais e soia. Colpiscono anche specie legnose, come per esempio l'acero, la betulla, il faggio, la quercia, il tiglio, il pioppo e il salice. Finora in Ticino i danni riguardano soprattutto la vite.

Siccome spesso gli organismi esotici introdotti nelle regioni europee nelle quali non erano indigeni provengono da sud, il Ticino risulta particolarmente colpito, rileva infine Agroscope, aggiungendo che sono considerati "invasivi" quando la loro capacità di diffusione può causare danni ecologici, sociali o economici.

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