Ticino

Fiduciari, regole cantonali da mantenere

Cristina Maderni, presidente della Ftaf, ha ribadito la necessita di avere una legge per l’accesso alla professione

Cristina Maderni, presidente della Ftaf
(Archivio Ti-Press)

Quello che stiamo vivendo da oltre 16 mesi è stato – e per certi versi continua a esserlo – un periodo particolare per tutta la società e i settori economici, fiduciari compresi. «Non vi è dubbio che tutti noi abbiamo stretto i denti, consci delle responsabilità verso i nostri collaboratori e le loro famiglie, verso i nostri clienti che, come noi hanno dovute gestire, affrontare e quanto possibile risolvere le difficili situazioni causate da questa pandemia», ha affermato Cristina Maderni, presidente della Federazione ticinese delle associazioni di fiduciari (Ftaf) durante l’assemblea ordinaria. Assemblea svoltasi parte in presenza, quella istituzionale, e parte in modalità online, quella pubblica che ha avuto come ospite il consigliere di Stato Norman Gobbi. «Abbiamo svolto con coscienza e professionalità il nostro lavoro di consulenti», ha continuato Maderni ricordando l’impegno per far sì che si ottenessero gli aiuti previsti per i casi di rigore, le indennità di lavoro ridotto e le indennità Ipg Corona. «Sono state queste ultime le più complesse da affrontare, costringendoci anche a intervenire con le istanze superiori per correggere errate decisioni negative», ha precisato. «Finiti gli aiuti – ha detto Maderni – molti potrebbero non poter ripartire o non essere in grado di rimborsare i prestiti». Importante agire quindi su temi quali la fiscalità, i trasporti, la digitalizzazione e la formazione, oltre a un sostanziale allentamento degli adempimenti burocratici che pesano sulle imprese. In ambito fiscale la Ftaf è attualmente impegnata nella procedura di consultazione sulla riforma dell’imposta preventiva. Non è mancato un cenno al tema del mancato accesso al mercato italiano.

L’assemblea è stata anche l’occasione per ribadire la necessità di mantenere una regolamentazione cantonale sui fiduciari. Delle novità dovrebbero arrivare per l’autunno, ha anticipato Cristina Maderni incassando l’appoggio di Norman Gobbi che si è detto favorevole a norme per l’accesso alla professione in Ticino. Dal primo gennaio 2020 i fiduciari commercialisti e immobiliari sottostanno all’autorità di vigilanza cantonale, mentre i fiduciari finanziari sottostanno direttamente alla Finma. Situazione che ha fatto diminuire di circa 370 unità gli iscritti all’albo che ora sono 1’189 che portano comunque a circa 1’500 i professionisti attivi in Ticino.  

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