Ticino

Pisa 2018, per i 15enni ticinesi ottimi risultati in matematica

Significativo divario fra i risultati degli studenti a seconda del settore scolastico e della frequenza dei corsi A o B in matematica e tedesco

(Ti-Press)
1 giugno 2021
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Ottimi risultati in matematica, buoni in scienze e lettura per gli allievi quindicenni del Ticino: questo emerge dall'indagine Pisa (Programme for International Student Assessment), svolta nel 2018 in Ticino dal Centro per l’innovazione e la ricerca sui sistemi educativi del Dfa della Supsi su mandato del Decs. Risultati che riconfermano quelli rilevati nel 2015.

Essendo il Ticino l'unico cantone ad aver mantenuto un suo campione di quindicenni, è stato possibile comparare i risultati degli allievi ticinesi con i punteggi medi dei Paesi dell’Ocse, della Svizzera e delle regioni linguistiche svizzere francese e tedesca, oltre che con quelli di alcuni Paesi di riferimento (Italia, Francia, Austria, Germania, Belgio, Lussemburgo, Canada e Finlandia), e con le prestazioni delle cinque aree geografiche italiane (Nord-est, Nord-ovest, Centro, Sud, Sud e isole). 

Nel complesso, il divario di punteggio fra gli allievi più o meno competenti in Ticino è più contenuto, ciò che per il Decs conferma "l'ottima equità del sistema educativo ticinese". Ci sono però margini di miglioramento, soprattutto per gli allievi che nell'ultimo anno delle medie hanno frequentato uno o più corsi base, le cui prestazioni medie sono state inferiori rispetto ai coetanei che hanno seguito due corsi attitudinali. Significativa è la differenza dei punteggi ottenuti dagli allievi di diversi settori scolastici, mediamente superiori nelle scuole medie superiori: seguono gli allievi delle scuole professionali (con punteggi superiori tra chi prevede anche l’ottenimento della maturità professionale rispetto a chi non lo prevede), delle scuole medie e infine del pretirocinio di orientamento. Significativamente migliori, nella lettura, anche i risultati tra gli allievi che frequentano a tempo pieno una scuola professionale rispetto agli apprendisti iscritti a una formazione scuola-lavoro.

La valutazione del 2018 si è soffermata principalmente sulla lettura. Gli allievi ticinesi hanno ottenuto punteggi migliori quando si è trattato di misurare la capacità di “valutare e riflettere” rispetto a “comprendere o localizzare le informazioni”, così come quando dovevano basarsi su fonti multiple (ad esempio più pagine web di diversi autori o contributi multipli all’interno di una chat) rispetto ad esercizi basati su un singolo autore.  

Le tecnologie digitali a scuola

L'indagine ha riguardato anche il tema delle tecnologie digitali nelle scuole Al riguardo il Decs ricorda che l'indagine è stata svolta prima della pandemia COVID-19 e "dell’attuazione dei lavori avviati dal Centro delle risorse didattiche e digitali relativi al Masterplan informatico approvato nel 2019", dunque "prima che la scuola ticinese si apprestasse ad affrontare cambiamenti sostanziali proprio nel campo in oggetto".

La disponibilità di strumenti digitali nelle scuole ticinesi è in linea con quella della Svizzera francese, ma inferiore rispetto a quella della Svizzera tedesca, sebbene "gli allievi ticinesi nel complesso ne dichiarino un utilizzo comparabile". In Ticino, in generale, si fa meno uso di dispositivi digitali a scuola o al di fuori delle lezioni per specifiche materie, con un picco del 37% nelle lingue straniere: nel nostro cantone, come nel resto della Svizzera, chi utilizza dispositivi digitali a scopo didattico durante le lezioni delle materie testate in Pisa ottiene prestazioni peggiori, va meglio se è solo l’insegnante a usare questi dispositivi durante la lezione. "Un dato da approfondire", sottolinea il Decs, ma che potrebbe essere spiegato interrogandosi sulle modalità di utilizzo dei dispositivi digitali e sull'abitudine e la competenza degli studenti nell’impiego del digitale quale supporto per l’apprendimento. Secondo quanto riportano gli allievi, l’insegnamento di competenze legate alle tecnologie digitali a scuola è presente solo in parte. La maggioranza degli allievi (69%), in particolare, si è interessata delle conseguenze della pubblicazione dei propri dati personali sui social network.

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