Ticino

Lavoro ridotto prolungato, Aiti soddisfatta

Il direttore dell’Associazione industrie ticinesi Modenini saluta la scelta del governo federale. Più ostico sostituire il telelavoro coi test in azienda

Stefano Modenini (Aiti)
12 maggio 2021
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«Per le aziende e i lavoratori la conferma di poter contare sulle indennità di lavoro ridotto fino a fine anno costituisce un’importante sicurezza aggiuntiva». Il direttore dell’Associazione industrie ticinesi (Aiti) Stefano Modenini è sollevato dalla conferma in tal senso arrivata oggi da Berna: «Ci sono ancora molte imprese in lavoro ridotto o che si apprestano ad avvalersene. La situazione è tutt’altro che stabilizzata: è vero che in alcuni casi assistiamo a una ripresa degli ordinativi, ma allo stesso tempo si stanno accumulando ritardi e problemi di approvvigionamento delle materie prime e dei prodotti intermedi, colli di bottiglia che rallentano la produzione e generano costi aggiuntivi». 

Per quanto riguarda la possibilità di superare l’obbligo del telelavoro effettuando test regolari, per Modenini «si tratta di uno strumento in più per tornare a una certa normalità. Come Aiti insistiamo sull’importanza dei test diagnostici tanto per garantire la massima sicurezza dal profilo sanitario, quanto per evitare quarantene generalizzate e ovviare a eventuali problemi organizzativi dovuti al telelavoro. Va detto però che le condizioni cumulative da soddisfare per ottenere il rimborso dei test (relative per esempio a numero di dipendenti, tipo di ambiente di lavoro, possibilità di lavoro da casa, valutazione dei rischi di contatto, mobilità dei lavoratori, ndr) e l'annesso iter burocratico sono piuttosto impegnativi, al punto che al momento solo poche imprese riescono ad accedervi».

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