Ticino

Il Ticino ha bisogno di un unico ‘Kinderspital’

L’ospedale pediatrico cantonale è uno degli obiettivi a lungo termine della Fondazione per il bambino malato della Svizzera italiana

(Ti-Press)

In media in Svizzera ogni bambino ricoverato in ospedale genera una perdita per la struttura pari a circa mille franchi. In pratica i costi a cui gli ospedali devono far fronte per le prestazione pediatriche superano i ricavi ricevuti in base alle tariffe LaMal (SwissDrg e Tarmed). Una differenza che in futuro dovrebbe essere colmata grazie a un’iniziativa parlamentare recepita dal Consiglio nazionale che chiede la copertura integrale dei costi sanitari di natura pediatrica. «Oggi non c'è differenza di finanziamento per quanto riguarda i costi per le diagnosi tra adulti e bambini. Per le cure acute, invece, le differenze persistono perché sono gli stessi Drg (i cosiddetti forfait per caso, ndr) a prevederli», spiega il dottor Giacomo Simonetti, direttore medico e scientifico dell’Istituto pediatrico della Svizzera italiana e professore di ruolo presso la facoltà di scienze biomediche dell’Usi. «Sussistono pertanto dei croncreti timori che la pressione economica sugli ospedali metta in pericolo le cure adeguate e specialistiche ai piccoli pazienti», continua Simonetti.

Il dottor Simonetti, è anche presidente della Fondazione per il bambino malato della Svizzera italiana (www.FBMSI.ch) che ieri si è presentata al pubblico per la prima volta dalla sua costituzione avvenuta nel 2015. Fanno parte del comitato, oltre a Giacomo Simonetti, Alessandro Bressan, direttore dell’Istituto pediatrico della Svizzera italiana; Bernadette Waller, fondatrice dell’Associazione Alessia; Christa Rigozzi, volto noto della tv; Yvonne Willems Cavalli, già capo area infermieristica dell’Eoc; Giovanni Merlini, avvocato e notaio, già consigliere nazionale; Amanda Rückert, avvocato, ex deputata al Gran consiglio ticinese.

«Molti ospedali pediatrici svizzeri ricevono delle sovvenzioni dirette da parte dei Cantoni o da fondazioni e associazioni per poter continuare a erogare le prestazioni adeguate in pediatria e garantire nel migliore dei modi la salute del bambino», ha spiegato ancora il professor Simonetti durante la conferenza stampa tenutasi in prossimità del parco giochi della piazza grande di Giubiasco. Anche le famiglie hanno bisogno di sostegno. «Oltre ad avere un neonato o un bambino malato in ospedale, i genitori devono sopportare dei costi supplementari e un’eventuale perdita di guadagno. Situazioni che possono incidere in modo importante sulle finanze complessive della famiglia», ha continuato. Quindi tra gli scopi della Fondazione per il bambino malato c’è anche quello di raccogliere fondi per sostenere finanziariamente le famiglie. «C’è anche uno scopo di promozione politica, da una parte e sociale dall’altra», continua Simonetti. Quindi sensibilizzare la popolazione a riguardo dell’importanza di cure pediatriche all’avanguardia e specialistiche nella Svizzera italiana. L’obiettivo a lungo termine è quello di avere un unico ‘Kinderspital’ a Sud delle Alpi ed evitare di recarsi oltre San Gottardo. «Oggi le varie pediatrie dell’Ento ospedaliero cantonale collaborano benissimo tra di loro in quello che è definito un ospedale ‘multi sito’. In futuro potrebbe anche essere un’entità unica», aggiunge il presidente della Fbmsi. 

Anche la formazione in ambito pediatrico rientra tra gli scopi della Fondazione. La raccolta fondi, infatti, è pensata anche per il sostegno logistico, giuridico, di risorse umane o altro, laddove l’ente pubblico o atri istituzioni non riescano a contribuire in maniera completa al finanziamento delle stesse. Gli ospedali pediatrici d’oltre San Gottardo, ricorda Bernadette Waller, hanno una o più fondazioni che li supportano proprio perché la situazione di deficit di finanziamento è nota da tempo. La Fbmsi ha pure questa ambizione, «non in competizione con le altre istituzioni pubbliche e private attive sul territorio, ma in cooperazione con queste», conclude il dottor Giacomo Simonetti.

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