Ticino

Schoenenberger: a Locarno un risultato grandioso per i Verdi!

Il capogruppo in Gran Consiglio sui municipi: in questi mesi la questione climatica è finita in secondo piano, cosa che forse ci ha un po' penalizzati

19 aprile 2021
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Sta passeggiando in un bosco del Malcantone - «Per smaltire la tensione...», spiega - mentre lo raggiungiamo telefonicamente per un commento sul risultato dei Verdi nei municipi. «C’è di che essere contenti - afferma Nicola Schoenenberger, capogruppo degli ecologisti in Gran Consiglio -. Mi limito a citare l’entrata in Municipio a Locarno con Pierluigi Zanchi, un risultato che non esito a definire grandioso, ma anche la brillante rielezione a Balerna di Alberto Benzoni. Nei municipi i seggi dei Verdi sono passati da due a quattro. Piano piano…».

A Locarno obiettivo dunque centrato: gli ecologisti entrano nell’esecutivo. Nelle altre città... «A Bellinzona, a Mendrisio e a Lugano siamo arrivati relativamente vicini, ma sono realtà comunali al momento difficili per noi - sostiene Schoenenberger -. A Lugano il raddoppio rosso-verde in Municipio era un obiettivo estremamente ambizioso: le tattiche elettorali leghiste con lo sfratto del Macello e il voto in Consiglio comunale sul Polo sportivo e degli eventi piazzato a ridosso delle elezioni, nonché una frammentazione a sinistra hanno reso le cose ancora più complicate».

Detto questo, il risultato dei Verdi nel complesso soddisfa il capogruppo nel parlamento cantonale. «Tra le elezioni cantonali, quelle federali e ora quelle comunali (attendiamo però di conoscere l’esito dei legislativi), il nostro partito ha consolidato la propria presenza nelle istituzioni - rileva Schoenenberger -. Ciò che ha generato nei Verdi un certo entusiasmo. Rispetto al passato, poi, abbiamo meno personalità molto profilate ma più personalità che hanno voglia di lavorare, di fare. Ebbene, tutto ciò non può che portare a risultati positivi anche sul piano elettorale». Osserva infine Schoenenberger: «Il rinvio di un anno delle elezioni e il focalizzarsi delle discussioni giustamente sui temi  sanitari ed economici hanno fatto finire in secondo piano le questioni ambientali, in particolare quella climatica. Ciò che forse ci ha un po’ penalizzati».    

 

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