Ticino

‘Il contrabbando di vino non avviene una tantum’

Per l'Ivvt si tratta di un mercato grigio che il settore deve combattere. Depositato da Marco Romano (Ppd) un postulato al Consiglio federale

(¨Ti–Press)
8 aprile 2021
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“Contrabbando di vino: danno per il settore?”, è quello che si chiede l'Interprofessione della vite e del vino ticinese (Ivvt), ricordando un caso di contrabbando di prodotti agroalimentari scoperto dall'Amministrazione federale delle dogane (Afd) alcuni giorni fa. Per l'Ivvt si tratta solo della punta dell'iceberg: “Esiste un altro contrabbando di vino che avviene con regolarità costante”. Le tipologie, spiega l'Interprofessione, sono due. La prima è legata alle consegne dirette ai privati da parte delle aziende vitivinicole italiane, “questo pur non sottostando al controllo del commercio di vino svizzero”. La seconda è rappresentata dall'importazione di vini da parte d'impiegati della ristorazione o singoli cittadini, che non si riforniscono per uso proprio ma per rivendere la merce.

“Sappiamo benissimo che i ristoratori seri e di lungo corso non si prestano a queste pratiche, ma resta pur sempre un mercato grigio che il settore deve combattere”, scrive l'Ivvt, che raggruppa tutta la filiera vitivinicola ticinese. A questo proposito il consigliere nazionale Marco Romano (Ppd) “ha depositato un postulato con il quale chiede al Consiglio federale di valutare il fenomeno al fine di ridurlo in maniera significativa”.

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