Ticino

Vaccinazione, ora sulla lista d’attesa ci sono i 65enni

È possibile iscriversi sulla piattaforma apposita. I preparati Pfizer e Moderna in arrivo dalla prossima settimana

(Archivio Ti-Press)

Senza i ritardi sulle forniture, oggi potremmo annoverare circa 24 mila dosi in più rispetto alle 105 mila già fornite o in arrivo questa settimana di Pfizer o Moderna, i due vaccini che fanno parte della strategia nazionale di immunizzazione. Il terzo vaccino, quello di AstraZeneca, pur essendo tra quelli presi in considerazione dall’Ufficio federale della sanità pubblica con contratti di fornitura già firmati, non ha ancora ricevuto il via libera all’omologazione da parte di Swissmedic.

Ad ogni modo la campagna cantonale da ieri ha cambiato ulteriormente passo aprendosi alle persone tra i 65 anni compiuti e i 74 anni. «A oggi inizio pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) sono già 3 mila coloro che si sono iscritte sulla piattaforma online (www.ti.ch/vaccinazione) che rientrano in questa classe di età. In pratica quasi il 10% dei potenziali interessati», ci spiega l’avvocato Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica del Dipartimento della sanità e della socialità che relativizza i timori di una scemata attenzione alla campagna di vaccinazione anti Covid con lo scendere dell’età delle classi interessate. «Possiamo attenderci una certa diminuzione del tasso di adesione. Ma va riconosciuto che sicuramente una parte della popolazione che attendeva questa possibilità con una certa apprensione e che vuole vaccinarsi anche per poter avere o chiedere più libertà di tornare ai comportamenti ordinari». «L’interesse al vaccino è destinato a rimanere alto. Dovremo probabilmente intensificare la comunicazione per far capire che vaccinarsi non è un gesto fine a se stesso, ma può fare il bene di tutta la collettività, anche se l’effetto in termini di minore contagiosità è ancora in via di consolidamento», continua Bianchi.

La vaccinazione per le persone tra 65 e 74 che non rientrano tra i pazienti cronici ad alto rischio avverrà solo nei quattro centri regionali (Mercato coperto di Giubiasco; Palazzetto Fevi di Locarno; Padiglione Conza di Lugano e Mercato coperto di Mendrisio) e le persone di questa classe di età non dovranno quindi annunciarsi presso le cancellerie comunali, né al proprio medico di famiglia come è stato per i malati cronici. La piattaforma di prenotazione permette di vedere quali sono i centri con appuntamenti liberi. «Quindi il nostro invito è quello di scegliere in funzione di questo fattore e non solo della vicinanza al proprio domicilio. Così facendo la campagna potrà procedere più velocemente», aggiunge Bianchi.

Tra i preparati omologati da Swissmedic c’è anche quello di Johnson&Johnson. «Quest’ultimo però non rientra nella strategia federale in quanto sarebbe disponibile solo nella seconda parte dell’anno, quando l’obiettivo è quello di vaccinare tutti coloro che lo vorranno entro il prossimo mese di luglio», risponde il direttore della Divisione della salute pubblica.

Il discorso sarebbe diverso se il vaccino J&J fosse disponibile e accessibile a tutti prima di questa data nelle farmacie. Nessuno potrebbe impedire una vaccinazione ‘fai da te’ privata in concorrenza con quella pubblica. «Non credo che si porrà la questione», replica Paolo Bianchi. «Se la fornitura è prevista per il terzo trimestre, anche l'approvvigionamento per altri canali avverrebbe comunque dopo luglio. Per l’autunno è un’ipotesi plausibile. Prima no. Ad oggi, poi, tutto l’approvvigionamento è centralizzato», commenta Bianchi.

Intanto prosegue la vaccinazione delle persone con malattie croniche ad alto rischio, definite in base a specifici criteri, e nelle strutture per disabili. «Entro la fine di questa settimana praticamente tutti gli ospiti a rischio di queste strutture saranno vaccinati. Sono in programma circa 600 vaccinazioni che verranno effettuate direttamente negli istituti a domicilio grazie alle unità mobili della Federazione ticinese delle ambulanze. Le persone con patologie croniche che hanno optato per la vaccinazione tramite il loro medico saranno vaccinate negli studi medici nella settimana dopo la settimana di Pasqua», precisa l’avvocato Bianchi. Sono stimate in circa 12-15 mila persone di cui 10 mila si sono già annunciate.  

Paolo Bianchi infine conferma che entro l’estate la gran parte delle persone più giovani, sotto i 50 anni, potrà ricevere il vaccino. Sarà sufficiente il documento dell’avvenuta doppia dose per poter ritornare a viaggiare o per poter partecipare a eventi pubblici? «È difficile dirlo ora visto che la regolamentazione svizzera verosimilmente seguirà quella europea. Per giugno sono attese delle novità. Mi rendo conto che ci sono delle attese da parte della popolazione. Bisognerà vedere come rendere compatibile questo documento con le richieste che ci saranno a livello nazionale e internazionale. Qualunque decisione – conclude Bianchi – dovrà tenere conto della privacy e sarà delicato discriminare chi avrà deciso di non vaccinarsi».

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