Ticino

L'ex funzionario Dss in lacrime: ‘Sono un essere umano’

Chiesta l’assoluzione dell’ex funzionario a processo per coazione sessuale nei confronti di una giovane donna

(archivio Ti-Press)
29 gennaio 2021
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Secondo giorno del processo di appello all’ex funzionario del Dss.  Nella sua arringa difensiva l’avvocato Niccolò Giovanettina ha basato la difesa – a suo dire – sulla «non credibilità dell’accusatrice privata» e su una sentenza di primo grado «basata su valutazioni morali che non c’entrano col diritto». Sentenza che aveva condannato l’uomo a 120 aliquote giornaliere, pari a 7’200 franchi, sospese e a una multa per coazione sessuale e ripetuta contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti.

L’assunzione di un medicamento che, secondo la difesa, avrebbe interferito con la percezione degli eventi della donna e una cartella medica della psicologa. Questi i primi elementi utilizzati da Giovanettina per contestare la credibilità della donna: «La cartella medica ci racconta una storia triste, ma ci dice unicamente una cosa: ha sofferto prima e dopo la relazione col mio assistito. E a prescindere da lui». Poi altre incongruenze nei racconti dei verbali. E ancora, l’impossibilità che il 61enne si fosse recato con la vittima fra il 2003 e il 2004 in due locali per scambisti perché «questi luoghi hanno delle regole ferree», fornendo anche i suddetti regolamenti. 

«Il mio cliente non ha mai scritto quello che la donna racconta che lui le diceva». Per l’avvocato non vi sono dunque prove di una coazione e ribadisce: «Non c'è linearità logica e coerenza comportamentale in nessuno dei differenti racconti della donna». E ancora: «Non ci sono casi simili nella giurisprudenza federale. Dare credibilità a questo racconto significa fare giurisprudenza, a mio avviso negativo».

Completamente in disaccordo la procuratrice pubblica Chiara Borelli e l’avvocato della donna Carlo Borradori. Entrambi sostengono la veridicità dei racconti della vittima e riguardo al medicamento Borelli spiega: «Era una dose minima che non inficiava sulla sua capacità intellettiva».

L’uomo in lacrime: ‘Sono stato dipinto come un mostro’

«La mia vita è totalmente cambiata. È stato distrutto il mio passato, il presente e non avrò più futuro. Al di là di tutto, resto un essere umano. Sono stato dipinto come un mostro e sbattuto in prima pagina», ha affermato l’ex funzionario del Dss tra le lacrime quando gli è stata data l’ultima parola.

Il verdetto è atteso per i prossimi giorni.

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