Ticino

Covid e mezzi pubblici, 2'300 firme chiedono più corse

Il Sindacato indipendente studenti e apprendisti consegna la petizione contro i trasporti affollati: il Cantone deve fare di più

27 novembre 2020
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Quasi 2'300 firme. Sono quelle raccolte in appena un paio di settimane dalla petizione 'Covid-19 e trasporto pubblico: più corse nelle tratte affollate', lanciata dal Sisa, il Sindacato indipendente studenti e apprendisti. La petizione è stata consegnata oggi e chiede al Consiglio di Stato di “rafforzare immediatamente il trasporto pubblico introducendo delle corse supplementari (autopostali, bus e treni) nelle tratte più frequentate dalla popolazione ticinese”. Benché la situazione sanitaria paia essersi stabilizzata, afferma in una nota il Sisa, "il trasporto pubblico affollato continua a rappresentare un pericolo per la sanità pubblica".

Alludendo al posticipo dell'inizio delle lezioni per sgravare i trasporti pubblici nelle ore di punta, riducendo il rischio di contagio, il Sisa osserva: "L’intervento del Dipartimento educazione cultura e sport, più 'politico' che realmente risolutivo, ha creato ulteriori problemi senza migliorare effettivamente la condizione delle studentesse e degli studenti sui trasporti pubblici. Affinché si possa mantenere la didattica in presenza è necessario uno sforzo maggiore da parte del governo, proponendo delle reali soluzioni che migliorino la qualità e la quantità del trasporto casa-scuola".

Aggiunge il Sisa: "L'amministrazione cantonale non sta facendo il possibile per evitare di passare all’insegnamento ibrido e/o a distanza. È indifendibile affermare che non si possa fare di più e credere che l’attuale soluzione possa avere un reale impatto sull’affollamento dei trasporti pubblici al fine di evitare la chiusura delle scuole". Il Sindacato indipendente studenti e apprendisti chiede quindi "un intervento più coraggioso da parte dell’autorità, introducendo delle corse supplementari nelle tratte affollate e ripristinando gli orari abituali nelle scuole medie superiori: il corpo studentesco del post-obbligo merita delle risposte serie e proporzionali alla gravità della situazione, non di essere preso in giro!"
 

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