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Scuola, difficoltà quando mezza classe è in quarantena

Emanuele Berger (Divisione della scuola): ‘Sperimentiamo forme ibride nelle quali il docente fa lezione in aula, interagendo anche con i ragazzi a casa’

‘La scuola in presenza è fondamentale’ (archivio Ti-Press)
19 ottobre 2020
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«Le difficoltà maggiori le riscontriamo quando diversi allievi di una stessa classe sono a casa in quarantena, mentre gli altri seguono le lezioni in presenza». Per Emanuele Berger, direttore della Divisione della scuola, si tratta infatti di un «situazione nuova» e dunque complessa da gestire. Si stanno quindi «sperimentando forme ibride nelle quali il docente fa lezione in aula e allo stesso tempo interagisce con i ragazzi a casa». Il coordinatore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs) ritiene in ogni caso che i piani di protezioni messi in atto «funzionano bene».

«Dobbiamo ricordarci che ci sono circa 50mila allievi che si recano a scuola e che solo una piccolissima parte sta seguendo una quarantena», sottolinea Berger a ‘laRegione’. A dimostrazione dell’efficacia dei piani di protezione vi è anche il fatto che «la quarantena non sempre viene ordinata a un intera classe, ma solo a singoli studenti». Inoltre, questi dati sembrerebbero essere anche un buon segnale del fatto che si riesce a contenere la diffusione del coronavirus. Tuttavia, «è evidente che l’epidemia sta riprendendo vigore e sarebbe illusorio pensare che il Covid-19 non entri più nelle scuole». Ovviamente, «faremo di tutto per evitare di tornare a fare lezioni a distanza», una decisione che, nel caso, «compete alle autorità». Berger esprime l'auspicio che «la scuola sia l’ultima a chiudere, perché le lezioni in presenza sono fondamentali».

Allievi in quarantena che seguono le lezioni da casa

Resta il fatto che sempre più spesso singoli allievi o classi intere vengono posti in quarantena, perché entrati in contatto con il virus. Concretamente, la scuola come gestisce queste situazioni? «Vi è una differenza se ad essere in quarantena è un solo allievo o più studenti di una stessa classe», precisa Berger. Quando sono solo uno o due studenti a dover rimanere a casa, allora «vengono dati loro dei compita da svolgere, come si è sempre fatto in caso di malattia. Se dovessero esserci docenti che non seguono questa prassi bisognerebbe intervenire. Al momento, però non sono a conoscenza di casi problematici in quest’ambito». La situazione si complica, invece, quando più allievi di una stessa classe si trovano in quarantena, mentre gli altri compagni continuano a seguire le lezioni in presenza. Si tratta infatti, di «un’esperienza nuova rispetto a quelle vissute in passato», ovvero rispetto a quando le scuole erano chiuse e tutti gli studenti seguivano le lezioni a distanza. Quanto sperimentato durante il lockdown – piattaforme digitali sulle quali caricare materiale didattico e che permettono agli allievi di svolgere i compiti da casa, così come le videoconferenze tra ragazzi e docenti – e la «formazione dei docenti in merito alla didattica a distanza che si è svolta negli ultimi mesi», potrebbe però essere di aiuto anche in questi casi: «Uno degli scenari più interessanti è quello che prevede un’interazione sia con gli allievi presenti in classe, sia con quelli a casa e poi dei momenti di esercitazioni che ognuno può svolgere individualmente. Il docente può poi interagire separatamente con gli allievi in aula e in un altro momento con quelli a casa». In questo modo anche gli studenti da casa continuerebbero a seguire le lezioni come gli altri, senza così «perdere una settimana». Questa è «la strada didatticamente più interessante per queste situazioni», ma, chiaramente, «è un modo di lavorare complesso e oneroso».

‘Sulle mascherine decide il Consiglio di Stato’

Intanto oggi sia la Lega con un’interrogazione, sia l’Mps con una mozione urgente hanno chiesto l’introduzione della mascherina obbligatoria anche alle scuole medie. «Sta al Consiglio di Stato prendere una decisione del genere, sentiti il Decs e il medico cantonale», precisa Berger. Infatti, «nel caso della scuola media di Cadenazzo è stato l’Ufficio del medico cantonale a decretare l’obbligo generalizzato di indossare la mascherina». In ogni caso, non vi è una chiusura da parte del Decs: «L’obiettivo è far sì che la scuola funzioni bene» e per raggiungerlo si farà dunque tutto il necessario.

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