Ticino

Conflitti tra Stato e cittadini, servono gli ombudsman

Due iniziative generiche chiedono di istituire organi di mediazioni per l'amministrazione pubblica e per il settore sociosanitario

(archivio Ti-Press)
18 ottobre 2020
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Creare due organi di mediazione e promozione dei diritti: uno per gli utenti dell’amministrazione pubblica e l’altro per i pazienti del settore sociosanitario sussidiato. È quanto chiedono due interpellanze generiche presentate da Raoul Ghisletta (Ps) e altri firmatari.

Per quanto riguarda il primo, è realtà già nella Svizzera francese e in alcuni cantoni della Svizzera tedesca. “Nel corso del XX secolo, si legge nell’iniziativa, la figura dell’ombudsman, tradotto in Italia con il termine di ’difensore civico’, ha avuto un notevole successo ed esiste in 29 Stati europei”. Il modello svedese è stato quello di base. Lo scopo della legge è di consigliare e aiutare gli utenti - sia persone fisiche (inclusi i dipendenti pubblici), sia persone giuridiche - nei loro rapporti con le autorità e l’amministrazione. L’obiettivo è quello di mediare in caso di conflitti tra utenti e amministrazione dall’altro per favorire la soluzione amichevole di conflitti tra utenti e amministrazione pubblica.

Anche la seconda proposta (per il settore sociosanitario sussidiato, ndr) l’iniziativa generica fa riferimento all’esperienza di altri cantoni come Berna, per il settore ospedaliero o per Basilea che ha istituito un ombudsman per le case per anziani e servizi di cure a domicilio. Figure analoghe esistono anche nei cantoni Argovia, Grigioni, San Gallo, Soletta e Zurigo. Vaud ha invece un ufficio cantonale di mediazione per i pazienti e i residenti del settore sociosanitario e socioeducativo. Anche in questo caso l’obiettivo ultimo è quello di ridurre i conflitti tra utenti e organizzazioni socioassistenziali sussidiati dal cantone. È un modo, si legge, per ridare la parola al paziente che fatica a comprendere la realtà terapeutica e istituzionale cui è confrontato.

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