Ticino

I ticinesi si informano sui social, in particolare su Facebook

Ma i media giornalistici guadagnano comunque terreno. Lo rivela uno studio condotto per conto dell'Ufficio federale della comunicazione

29 settembre 2020
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Informazione online e social media

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

Anche se la televisione rimane il canale principale per la formazione dell'opinione pubblica, i social media (Youtube, Instagram, Twitter e Facebook) e i media online si ritagliano uno spazio sempre più importante, specie tra i giovani.

Lo rivela uno studio, basato su dati del 2019, pubblicato oggi da Publicom per conto dell'Ufficio federale della comunicazioni (Ufcom, in cui si invita però a prendere questi dati con cautela), volto ad analizzare, in particolare, l'offerta dei programmi e il grado di accettazione di cui le emittenti radiofoniche e televisive svizzere con mandato di prestazione godono tra il pubblico.

Con il 34% del potere sull'opinione, i social media esercitano l'influsso maggiore sui giovani tra i 15 e i 29 anni, davanti alla radio (21%), ai media giornalistici online (18%), alla stampa (16%) e alla televisione (11%). Una tendenza ancora più marcata nella Svizzera romanda dove in questa categoria d'età i social media detengono quasi la metà (45%) del potere sull'opinione.

In aumento l'influenza dei media nella Svizzera italiana

L'influenza dei media giornalistici è evoluta in modo diverso nelle regioni linguistiche. Mentre nella Svizzera italiana hanno guadagnato 8 punti percentuali rispetto al 2018 (dal 14% al 22%), la loro importanza nella Svizzera romanda è aumentata di un punto percentuale (dall'11% al 12%).

Nella Svizzera tedesca il loro potenziale di formazione delle opinioni è addirittura diminuito: dal 22 per cento (2018) al 19% (2019).

TV e radio sempre regine

Nonostante l'interesse marcato fra i giovani per i social media e i media online, per la popolazione nel suo complesso la televisione rimane il canale più importante per formarsi un'opinione.

Nel 2019 ha raggiunto il 28% del potenziale di formazione delle opinioni relativo. Al secondo posto si piazza la radio (22%), seguita dalla stampa (20%), dai media giornalistici online (17%) e dai social media (13%).

La situazione in Ticino

Entrando nei particolari dello studio, a livello generale l'interesse per i social media e i media online diminuisce con l'aumentare dell'età, mentre cresce l'importanza di televisione e radio. Un fenomeno che interessa tutte le regioni considerate.

Nella Svizzera italiana, nella fascia d'età compresa tra 15 e i 44 anni, si nota un incremento tra il 2018 e il 2019 dell'uso dei social media e dei media online. Questi due canali fanno concorrenza a radio e tivù, nonché alla carta stampata.

Per le persone più in là con gli anni, in generale i social media e media online lasciano maggior spazio a radio e tivù e alla carta stampata.

La classifica

Per quanto attiene al potere sull'opinione, nella Svizzera italiana Rsi La1 domina, seguita dal Corriere del Ticino, da Rete Uno e da Facebook, addirittura davanti a laRegione, che precede però Youtube. Seguono tio.ch, Rete 3, Rsi La2, Radio3iii, Instagram, 20 Minuti. Chiudono la classifica Rai 1, Canale 5 e Rai 2.

A livello nazionale, come precisa il rapporto, Facebook risulta forte nella Svizzera italiana. Nella Svizzera francese a Facebook fa compagnia YouTube, mentre questi canali risultano assai meno convincenti nella Svizzera tedesca.

Ciò fa dire agli esperti che nella Svizzera latina i social media, specie Facebook, hanno un potere sull'opinione nella rispettiva regione linguistica nettamente maggiore rispetto alla Svizzera tedesca.

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