Ticino

Case per anziani, ok a visite più frequenti e in camera

Le autorità presentano l'aggiornamento delle direttive. De Rosa: 'Gli anziani si spengono a causa della solitudine'

Il direttore del Dss Raffaele De Rosa (Ti-Press)
18 settembre 2020
|

«Sul fronte ticinese la situazione rimane stabile, mentre a livello svizzero constatiamo una preoccupante tendenza all’aumento – esordisce il consigliere di Stato Raffaele De Rosa –. Ora, alla riapertura delle scuole si aggiungerà la ripresa delle grandi manifestazioni decisa del Consiglio federale. Ci si muove in un contesto mutevole, bisogna accompagnarlo con misure adeguate». Sono questi i motivi, assicura De Rosa, che hanno portato il governo a prolungare i provvedimenti in vigore in materia sanitaria (divieto di assembramenti al di sopra delle trenta persone, regole per la ristorazione). Il bollettino odierno nel nostro Cantone parla di 4 nuovi contagi (3'608 da inizio pandemia) e nessun decesso. Attualmente solo un paziente è ricoverato in ospedale a causa del Covid.

«Gli anziani si spengono a causa della solitudine», afferma il direttore del Dss, introducendo al tema dell’aggiornamento delle direttive per le case per anziani. Tra le novità previste dall'Ufficio del medico cantonale vi sono nuove disposizione che consentiranno agli ospiti di ricevere visite con maggior frequenza e più lunghe. Gli anziani potranno inoltre lasciare le strutture per svolgere attività di svago. «La discussione con l’Associazione dei direttore delle case per anziani (Adicasi) ci ha portato a definire delle direttive che devono permetterci di assumere un rischio accettabile – spiega Giorgio Merlani –. Le nuove direttive entreranno in vigore al momento delle firma (probabilmente già oggi). Ma poi le case per anziani avranno sette giorni di tempo per organizzarsi e per implementare quello che c’è scritto». 

«Non abbiamo nessun caso di Covid nelle case per anziani da mesi», interviene Franco Tanzi, medico geriatra e coordinatore del gruppo di lavoro ‘case anziani’. «La grande novità sono ovviamente le visite nelle camere – commenta Tanzi –, possibili per tutti rispettando le misure di protezione».  Visite: sarà consentita una di 45 minuti oppure due da 25 minuti. «L’altra grande conquista sono le uscite – osserva il coordinatore del gruppo di lavoro –.  Al rientro dalle attività svolte al di fuori della struttura non è prevista nessuna misura sanitaria particolare».

E se ci fossero nuovamente dei casi di Covid all'interno delle case per anziani? «La direttiva dà la facoltà al direttore della struttura di chiuderla immediatamente qualora ci fossero dei casi sospetti – risponde Merlani –. I passi da compiere, in ordine, sarebbero: chiusura della casa, isolamento del paziente, verifica dei contatti con altri ospiti e personale, rafforzamento delle misure di prevenzione».

La situazione in Ticino

È il medico cantonale a fornire le cifre relative al contact tracing in Ticino: a oggi ci sono 34 casi in isolamento, mentre sono 101 i loro contatti posti in quarantena. Per quanto riguarda i rientri dall'estero, al momento ci sono 323 persone che si sono annunciate e che stanno osservando la quarantena preventiva obbligatoria di dieci giorni. 

«Al momento ci sono alcuni piccoli focolai – indica Merlani –: posti di lavoro, feste private, locali notturni e, in un caso, un'intera famiglia». Finora i casi riscontrati nelle scuole (solo nel post-obbligatorio) sono 5, «ma nessuno di questi per ora ha comportato la necessità di mettere un'intera classe in quarantena. E soprattutto non sono questi il motore dei contagi».

  

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE