In attesa del grande caldo, il Dfe lancia una campagna di prevenzione indicando le disposizioni di protezione di cui bisogna tenere conto
Durante la stagione estiva si possono verificare dei periodi di caldo elevato che comportano certi rischi per la salute dei lavoratori, soprattutto per quelli che svolgono attività all’aperto. Per questo motivo l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro sta svolgendo un’azione di prevenzione, che richiama al rispetto delle misure principali previste a tale scopo dalla Legge sul lavoro.
Da tenere conto di quanto scrive il Dipartimento delle finanze e dell'economia (Dfe) in una nota: "A lungo termine l’esposizione al caldo può, anche svolgendo un’attività lavorativa relativamente leggera, provocare un sovraccarico del sistema cardiovascolare (aumento rapido e forte del battito cardiaco), con affaticamento precoce. Il lavoro in ambiente caldo, in particolare all’esterno, riduce il rendimento fisico e psichico, con conseguente aumento del pericolo di incidenti. I sintomi di un surriscaldamento cronico sono la sensazione di affaticamento, il dolore di testa, l’inappetenza, l’insonnia e disturbi del sistema circolatorio. Un’esposizione prolungata alle alte temperature può provocare un collasso".
Queste sono quindi le principali disposizioni di protezione:
Raffreddamento dell’aria
Una ventilazione naturale o meccanica (ventilatori, cortine d’aria) raffredda l’aria grazie a un rinnovo di aria più frequente o a una sua maggiore velocità di circolazione. Negli spazi limitati (ad es. cabina di guida o di una gru), l’aria entrante dovrebbe essere raffreddata.
Se i provvedimenti tecnici e organizzativi non sono sufficienti a proteggere la salute, occorre fornire un equipaggiamento personale di protezione il più possibile conforme alle esigenze concrete:
Il Dfe ricorda infine che per determinate categorie di lavoratori (le persone che lavorano la notte, le donne incinte, ecc.), è obbligatoria una dichiarazione di idoneità.