Ticino

Frontiere, 'verremo coinvolti nel dialogo con l'Italia'

Oggi all'incontro tra Consiglio di Stato e deputazione ticinese in vista delle sessioni estive al centro delle discussioni i rapporti transfrontalieri

Dal 3 giugno l'Italia riaprirà i suoi confini (Ti-Press)
20 maggio 2020
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Il Consiglio di Stato ha incontrato oggi a Palazzo delle Orsoline la deputazione ticinese alle Camere federali, per la tradizionale riunione di preparazione in vista della Sessione estiva, in programma tra il 2 e il 19 giugno. 

All’ordine del giorno della prossima sessione figurano diversi temi di particolare interesse per il Cantone Ticino. In primo piano vi sono le relazioni fra Svizzera e Italia, in particolare per quanto riguarda i tempi di riapertura delle frontiere in questa fase di graduale ripartenza delle attività economiche e commerciali. Come noto, la questione è delicata e il nostro cantone ha chiesto di essere coinvolto nelle trattative. Il cantone di confine sarà coinvolto nel dialogo con l’Italia. «La data del 3 giugno è stata una decisione unilaterale – ha espresso oggi Norman Gobbi nella conferenza stampa del Consiglio di Stato sul coronavirus –. Abbiamo chiesto di essere coinvolti nel dialogo con l'Italia e il Consiglio federale ci ha confermato che lo saremo».

Sempre in tema di relazioni bilaterali, governo e deputazione hanno discusso sullo stato dei negoziati per l’accordo fiscale e sulla situazione del Comune di Campione d’Italia.

Un altro punto di una certa rilevanza in ambito coronavirus riguarda la presa a carico dei costi di laboratorio per la diagnosi del Covid-19, con la richiesta da parte della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità di esonerare tali costi dalla franchigia dell’assicurazione malattia di base.

Infine un altro tema importante in ambito sanitario riguarda le misure di contenimento dei costi (pacchetto 1) della Legge federale sull’assicurazione malattie e la modifica della procedura di autorizzazione dei fornitori di prestazioni. Quest’ultimo provvedimento fornirà ai Cantoni maggiori competenze nel fissare limiti al numero di medici autorizzati, nel settore ambulatoriale, a fatturare a carico dell'assicurazione obbligatoria.

 

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