Ticino

Coronavirus, ok da Berna a proroga delle limitazioni in Ticino

Il Consiglio federale ha approvato il prolungamento delle misure restrittive per le attività economiche del nostro cantone fino al 13 aprile

Cantieri e negozi restano chiusi (Ti-Press)
3 aprile 2020
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Il Consiglio federale ha autorizzato il nostro cantone a prolungare fino al 13 aprile 2020 le limitazioni ordinate in determinati settori dell’economia, vista la situazione epidemiologica che si registra sul territorio ticinese. Nei giorni precedenti il Ticino aveva depositato una richiesta di continuare con le misure restrittive la prossima settimana, indica il capo del Dipartimento federale dell'interno Alain Berset, seppur con alcune modifiche (modifiche che verrano presentate dal Coniglio di Stato in una conferenza stampa annunciata per le ore 18.00).

Sul divieto per gli over 65 di recarsi a fare la spesa in Ticino, Berset ribadisce che tale misura non è conforme all'ordinanza federale, ma che in realtà non si tratta di un vero divieto, bensì «di un invito molto caldo» per la popolazione anziana, vista la gravità della situazione. «Non possiamo parlare di divieto – sostiene Berset –, in quanto non vengono inflitte delle multe a chi trasgredisce la norma per esempio. Direi che si tratta piuttosto di una forte raccomandazione del governo ticinese».  

Fideiussioni da 20 a 40 miliardi

L'esecutivo ha anche deciso di incrementare il programma di fideiussione per i crediti transitori Covid-19. A causa della forte domanda, sottopone al Parlamento un aumento dell'attuale credito d'impegno da 20 miliardi a 40 miliardi di franchi complessivi. 

Gli ultimi giorni secondo il Consiglio federale hanno dimostrato che i crediti transitori per il coronavirus corrispondono a una reale esigenza e che l'espletamento rapido e senza formalità burocratiche da parte di banche e PostFinance funziona bene. Infatti, al 2 aprile erano stati conclusi 76'034 accordi di credito per un volume complessivo stimato in 14,3 miliardi di franchi. 530'000 piccole e medie imprese ne hanno già fatto richiesta: il valore medio dei crediti al momento è di circa 180'000 franchi. 

Il potenziale abuso da parte di alcune aziende di questi crediti non è ora un punto chiave per il governo, spiega il capo del Dipartimento delle finanze Ueli Maurer. Ciò nonostante, assicura il consigliere federale Maurer, i meccanismi di controllo verranno inaspriti.

Approvvigionamento di materiale medico centralizzato

Sarà compito della Confederazione coordinare l’approvvigionamento di materiale medico importante per combattere il coronavirus. È quanto ha deciso oggi il Consiglio federale. I Cantoni sono tra l’altro obbligati a notificare le loro scorte di materiale.

L’obbligo di notifica serve a rilevare la quantità di materiale medico e agenti terapeutici importanti disponibile in stock. Possono così essere anticipati e risolti in modo mirato eventuali problemi di approvvigionamento. Il materiale medico importante è definito nell’ordinanza 2 Covid-19: vi rientrano prodotti quali respiratori, test diagnostici, mascherine chirurgiche o dispositivi di protezione individuali e determinati medicamenti.

Il Consiglio federale ha inoltre disciplinato le modalità con cui la Confederazione sostiene i Cantoni e le organizzazioni di pubblica utilità come la Croce Rossa svizzera nell’acquisto di materiale medico importante, qualora il fabbisogno non possa essere coperto tramite gli usuali canali di acquisto. L’attribuzione del materiale acquistato avviene in maniera centralizzata.

Per garantire un accesso rapido a nuove terapie promettenti e ai dispositivi medici urgentemente necessari, il Consiglio federale ha inoltre stabilito una serie di deroghe a determinate norme vigenti del diritto in materia di agenti terapeutici.

Rimpatrio di svizzeri all'estero

Fino al 3 aprile sono stati trasportati in sedici voli speciali 2100 cittadine e cittadini svizzeri come pure 1600 cittadine e cittadini stranieri (inclusi cittadini stranieri residenti in Svizzera). Analogamente, oltre 800 cittadine e cittadini svizzeri sono stati trasportati in aereo da altri Stati partner. In materia di rimpatrio, afferma il Consigliere federale Ignazio Cassis, ci sono ottime collaborazioni con altri Stati europei.  Ciò detto, spiega Cassis, non è purtroppo possibile rimpatriare tutti i viaggiatori svizzeri.

Le 170 rappresentanze e la direzione consolare si stanno preparando a un forte aumento delle misure di protezione consolare. 

 

 

 

 

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