Ticino

Senzatetto, De Rosa: 'Bene il sì veloce della Gestione'

Il direttore del Dss 'molto soddisfatto' per il via libera al credito per le strutture che accolgono tanti residenti e molte donne: 'Preoccupante, sia da monito'

Ti-Press
3 dicembre 2019
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Come una lettera alla posta. Licenziata dal Consiglio di Stato con un messaggio l’11 settembre, la richiesta di un credito d’investimento di 900mila franchi per il sostegno a costruzione e manutenzione di alloggi per senzatetto ha avuto il via libera dalla Commissione parlamentare della gestione. Il semaforo verde al rapporto di Giorgio Fonio (Ppd), che conferma la proposta governativa di avere 70-80 posti in strutture d’accoglienza, è scattato la scorsa settimana, in meno di due mesi. Mentre alcuni dossier stagnano per molto tempo. Dimostrazione, questa, «che la politica sa prendere decisioni in tempi rapidi quando ci sono i presupposti e la sensibilità giusta per farlo», annota a colloquio con 'laRegione' Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento sanità e socialità.

È soddisfatto quindi che a livello commissionale questo tema sia stato considerato come prioritario?
Sì, sono molto soddisfatto. Anche perché oltre alla velocità della politica anche le indicazioni giunte dal territorio e dalla società civile hanno certamente aiutato ad arrivare rapidamente ad un’adesione unanime da parte della Commissione della gestione. Le esperienze maturate in questo ambito ci hanno permesso di constatare come il problema dei senzatetto in Ticino rappresenta una realtà. Il Cantone finora, e mi preme sottolinearlo, non si è chiamato fuori: tramite il Fondo Swisslos e con i contributi per le rette lo Stato ha partecipato ai costi di gestione, e continuerà a farlo. Con il messaggio (e il relativo rapporto commissionale) presto all’attenzione del Gran Consiglio si è deciso di fare un passo in più, prevedendo un contributo anche sui costi di investimento. È questa la novità principale. Abbiamo capito come le nuove iniziative riscontrino difficoltà già in fase di partenza: il credito di 900mila franchi servirà a sostenerle proprio in questa fase. L’intervento sussidiario da parte dello Stato risulta determinante per favorire una capillarità di presa a carico d’urgenza su tutto il territorio.

Dal rapporto commissionale emerge chiaramente come in questa condizione di bisogno ci siano moltissimi residenti (il 70,3% degli ospiti nel 2019) e molte donne (33,3%, vale a dire un terzo delle persone ospitate). La preoccupa questa statistica?
Non solo mi preoccupa, ma mi rattrista profondamente. Questi dati dovrebbero servire da monito di riflessione per tutti. Le casistiche delle persone accolte in queste strutture sono molto diversificate ed eterogenee. Pensiamo ad esempio alle persone che si ritrovano senza un alloggio a causa di sfratti, rotture familiari o gravi problemi economici. Oppure ancora a come sia necessario disporre di una rete di protezione, che consenta di dare delle risposte in casi di urgenza e a chi è nel bisogno, come ci ha ricordato la recente Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nelle situazioni più delicate è fondamentale non rimanere soli: in tal senso ringrazio gli enti, le associazioni, le istituzioni locali e tutta la rete sul territorio che offrono le loro competenze, con impegno e professionalità. A tal proposito, ricordo che nelle strutture cui si fa riferimento col messaggio è previsto un intervento di bassa soglia da parte degli operatori, che garantisce un accompagnamento degli ospiti.

Prima il pacchetto sociale complementare alla Riforma fiscale, poi il tentativo di trovare una soluzione all’iniziativa per le cure dentarie, infine questa richiesta di credito per i senzatetto. L’inizio del suo mandato in Consiglio di Stato è caratterizzato da molta attenzione per il sociale: quanto è importante per lei questa dimensione nella sua azione politica?
Ho sempre avuto particolare attenzione verso i più deboli e una sensibilità verso il sociale. È qualcosa che sento dentro di me, indipendentemente dalla carica che rivesto oggi. L’esperienza a livello di politica comunale mi ha dato l’opportunità di toccare con mano i bisogni, le difficoltà, le aspettative dei cittadini nei confronti dell’ente pubblico. È con questo prezioso bagaglio che lavoro oggi in governo e mi impegno affinché le politiche pubbliche possano rispondere alle preoccupazioni della popolazione. Se si riescono a proporre delle misure è perché c’è anche un Consiglio di Stato che le condivide e un parlamento che è pronto a sostenerle, altrimenti rimangono solo sulla carta. Al giorno d’oggi, nel contesto economico e sociale in cui siamo, risulta fondamentale poter agire e dedicare attenzione alle tematiche sociali. Del resto, il Ticino e i ticinesi sono sempre stati attenti e sensibili al riguardo. Pensiamo al volontariato a vari livelli, o alla spontanea generosità e solidarietà espresse in modo anche molto tangibile. Sono valori insiti nel Dna dei ticinesi.

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