Ticino

Malattie delle zecche, anche il Ticino zona rossa

Il Medico cantonale: 'La meningoencefalite sta arrivando'. Rintracciato il virus nella Vallemaggia

(fonte web)
4 giugno 2019
|

«La meningoencefalite sta arrivando anche in Ticino. Nei prossimi due o tre anni, verosimilmente, anche il nostro cantone entrerà a far parte delle zone rosse». Parola di Giorgio Merlani, medico cantonale, interpellato dalla ‘Regione’ sul continuo aumento di morsicature di zecche e, in particolare, sul primo “caso autoctono” di meningoencefalite registrato in Ticino. Il virus Fsme, responsabile della malattia, “è stato recentemente messo in evidenza in alcune zecche della Vallemaggia”, si apprende nel comunicato stampa del Dipartimento sanità e socialità che annuncia un pomeriggio di formazione per approfondire il tema questo giovedì. E questo nell’ottica di rafforzare la sicurezza sanitaria, «perché la meningoencefalite sta arrivando anche a Sud delle Alpi ed è quindi importante avere le orecchie tese al riguardo».

Merlani sottolinea quanto sia fondamentale che medici e personale sanitario sappiano riconoscere i sintomi della malattia, tenendo presente che ormai può essere sviluppata anche da chi non per forza si reca nel resto della Svizzera, ormai tutta a rischio virus. Tant’è che a inizio 2019 l’Ufficio federale della sanità pubblica aveva esteso le zone rosse, ovvero le zone in cui la vaccinazione è raccomandata, alla Confederazione intera, Cantoni Ticino e Ginevra esclusi. «È chiaro che sull’opportunità della vaccinazione molto dipende dalle attività di ciascuno – annota Merlani –: chi pratica la corsa di orientamento in zone a rischio è ovviamente invitato a proteggersi più di chi in queste zone risiede, ma i boschi non li frequenta».

In aumento sul piano nazionale sono anche i casi di borreliosi di Lyme, contro la quale però non esiste vaccino. “In Ticino – precisa ancora il Dss – la ‘Borrelia burgdorferi’ è presente nel 26% delle zecche”. Una su quattro, decisamente notevole. Le raccomandazioni sono sempre le stesse: tentare di evitare le morsicature, vestendo abiti lunghi. In caso di puntura occorre rimuovere il prima possibile la zecca che si è fissata sulla pelle, poi disinfettare l’area e annotare la data del morso. Se nei giorni e nelle settimane seguenti compaiono sintomi come febbre, mal di testa, arrossamento, dolori articolari, è necessario consultare un medico.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE