Ticino

Ecco quanto costa la campagna elettorale

Sull’onda delle polemiche per le spese (troppo basse?) dichiarate dai candidati al governo, abbiamo fatto due calcoli con l’aiuto di esperti del settore

Facciamo due calcoli
16 aprile 2019
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Santini, affissioni, pubblicità, lettere a tutti i fuochi. L’arsenale a disposizione di un candidato per farsi conoscere è enorme. Quasi quanto le cifre che si può arrivare a spendere.

E, a tal proposito, negli scorsi giorni ha suscitato particolare stupore l’affermazione del neoconsigliere di Stato Raffaele De Rosa di aver speso solo 40mila franchi per la sua campagna. Campagna che, a più persone, è sembrata ben più ricca di quella che si otterrebbe con una spesa pari a quella da lui dichiarata. Sospetti, certo, non certezze, anche perché i fattori che possono influire sui costi effettivi di una corsa al Consiglio di Stato sono numerosi e a volte da valutare caso per caso. Posto comunque che più si fa, più si spende.

Listini alla mano e affidandoci all’esperienza dei professionisti del settore, abbiamo quindi cercato di capire quanto costerebbe la corsa al governo di un candidato con serie possibilità di entrare nella stanza dei bottoni. Durata della campagna: quattro settimane, paragonabile quindi a quella che ha recentemente vissuto il Ticino tra la fine delle vacanze di carnevale e il giorno delle elezioni.

Partiamo dagli immancabili santini. La versione classica è quella dalle dimensioni di una carta di credito. Costo: circa 4,7 centesimi al pezzo. In genere ne servono dagli otto ai diecimila. Totale: 470 franchi.

Il costo delle affissioni lungo le strade segue un tariffario preciso, ma con costi variabili a dipendenza della posizione e della grandezza del cartellone. In generale i classici ‘bilboard’ orizzontali, posizionati lungo una strada mediamente trafficata, costano dagli 800 ai 1’000 franchi per 14 giorni, cui può essere applicato uno sconto variabile tra il 30 e il 40%. A questa cifra va aggiunta la stampa del materiale, circa 20 franchi per cartellone. Ogni affissione costerà quindi dai 980 ai 1’420 franchi. In media 1’200. Una campagna a tappeto, ci dicono, prevede circa 40 affissioni in tutto il Ticino, che è possibile ridurre se si adottano altri metodi di marketing. Costo totale: 24mila franchi.

Per aumentare l’impatto, aggiungeremo 20 cartelloni plastificati da appendere a ringhiere e su terreni di privati cittadini. A una media di 80 franchi, spendiamo 1’600 franchi.

Pubblicità: calcoliamo un’inserzione da circa 5’000 franchi per due quotidiani, più una pagina da circa 1’000 franchi per ogni rivista locale (contandone 8) e almeno 1’000 franchi sull’organo ufficiale del partito. Aggiungiamo 2’400 franchi per due settimane di pubblicità online. Totale: 16’400 franchi.

Volendo essere capillari, programmiamo anche l’invio di un flyer A5 a tutti i fuochi ticinesi e di una lettera indirizzata a 10mila. La stampa dei volantini costerà circa 3’000 franchi, mentre l’invio alle 160mila economie domestiche ticinesi circa 25mila. Il tutto per 28mila franchi. Per le lettere, calcolando il prezzo della carta, della stampa e della busta, più l’inoltro al prezzo per gli invii di massa di (47 centesimi) costerà altri 570 franchi. A tutto questo aggiungiamo il lavoro del grafico che ha curato l’immagine della campagna: 5’000 franchi.

Arriviamo poi ai protagonisti indiscussi dell’ultima campagna: gli aperitivi. Calcolando un costo medio di 15 franchi a persona, di volerne invitare circa 200 e di tenere un aperitivo in ognuno dei sei centri ticinesi (Biasca, Bellinzona, Locarno, Lugano, Mendrisio e Chiasso), il costo totale è di almeno 18mila franchi.

Insomma, facendo due conti, una campagna completa non ci costerebbe meno di 94mila franchi.

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