Ticino

Verdi in... rosa per il Gran Consiglio

Approvate questo pomeriggio le liste per Consiglio di Stato e parlamento: in corsa 50 donne e 40 uomini al grido 'È questa l'ora del cambiamento'

Un momento dell'assemblea (Ti-Press/Golay)
19 gennaio 2019
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Una lista prevalentemente rosa al Gran Consiglio, cinque nomi per la corsa al Consigio di Stato e un obiettivo: confermare almeno cinque delle sei poltrone attualmente occupate in parlamento. Il tutto partendo da un gruppo quasi interamente rinnovato nell'era post-Sergio Savoia.

Al grido di "è questa l'ora", è stata lanciata questo pomeriggio dal teatro Paravento di Locarno la campagna elettorale dei Verdi. Gli ecologisti si lanciano nella sfida rivendicando i temi della difesa del territorio e dell'ambiente che oggi "sono sulla bocca di tutti", anche di quei partiti che "hanno contribuito a creare il problema". «Affrontare il cambiamento climatico con le stesse politiche che lo hanno generato non sarebbe serio», ha chiosato Matteo Buzzi dal palco, facendo notare che su questo tema gli unici coerenti sono proprio gli ecologisti, che da decenni segnalano il problema: «Siamo l'unico partito che può guardare negli occhi le generazioni future».

Cinque nomi per il governo

E allora, "è questa l'ora del cambiamento". Cambiamento che, prima ancora di arrivare alle politiche cantonali, tocca lo stesso partito, che sulle due liste approvate ieri dall'Assemblea elettorale candida una sola uscente: la granconsigliera Claudia Crivelli Barella, in corsa sia per il governo sia per il parlamento. Ad affiancarla sulla lista per il Consiglio di Stato sono Andrea Stephani (consigliere comunale di Mendrisio), Samantha Bourgoin (libera professionista, esperta di comunicazione), il co-coordinatore dei Verdi Nicola Schoenenbeger e Marco Noi (psicoterapeuta e consigliere comunale a Bellinzona). «Cinque pazzi, perché per scendere in campo c’è bisogno di avere un pizzico di follia», ha fatto notare scherzosamente il secondo co-coordinatore, Massimo Collura. Che ha aggiunto: «Sono persone che condividono i nostri valori, antepongono il gruppo al proprio ego e rappresentano da tutte le regioni del cantone, con particolare attenzione al Mendrisiotto, zona particolarmente colpita dagli effetti del comportamento poco ecologico dell'attuale scoietà».

Compito difficile

Senza il traino degli uscenti, l'obiettivo di riconfermare almeno cinque seggi potrebbe però risultare particolarmente complicato. Lo facciamo notare a margine dell'assemblea al terzo co-coordinatore, Ronnie David. «Siamo carichi e motivati – risponde –. L'assemblea di oggi è stata forse una delle più frequentate (presenti un centinaio di persone, ndr.) e questo è segno che i nostri temi sono sentiti. Su inquinamento e lotta al riscaldamento globale siamo la forza più credibile e, visto che sono temi oggi urgenti, le nostre possibilità di far bene si moltiplicano. Noi abbiamo le ricette per migliorare la situazione».

Per fare buone elezioni, ha fatto notare dal canto sue Schoenenbeger dal palco, non basta però che la gente sappia che esiste un grave problema col clima: «Dobbiamo risvegliare la coscienza civile che attualmente dorme cullata da due illusioni: quella che c’è tempo per affrontare il problema e quella secondo cui, quando arriverà il momento del disastro, qualcuno troverà le soluzioni per noi». Altrimenti detto «le generazioni future». Quelle generazioni che non più tardi di ieri hanno manifestato in piazza affinché non si tergiversi più.

Un ambiente tossico, come «tossico» è «la politica», ha fatto notare Crivelli Barella. «Non volevo ricandidarmi – ha chiosato – ma poi ho constato che le nostre idee, quelle che professavamo già anni fa, stanno circolando e oggi sono moneta corrente in tanti partiti». Quei partiti che «una volta ridevano di noi e oggi, forse, lo fanno un po’ meno».

Lista rosa per il Gran Consiglio

Assieme alla lista per il governo, i Verdi hanno pure presentato una lista per il Gran Consiglio. Lista di colore... rosa, con 50 donne e 40 uomini. Una scelta, ha fatto notare la vicepresidente nazionale dei Verdi Florance Brenzikofer, che dimostra come «non parliamo solo di parità, ma le viviamo».

 

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