Ticino

Medico del traffico, ora si cercano soluzioni

Incontro tra Gobbi e la dottoressa De Cesare. Novità forse già domani. La deputazione a Berna: ‘Tema da affrontare, ma perché è emerso solo adesso?’

Solo per chi infrange gravemente le regole (Foto Ti-Press)
15 gennaio 2019
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Incontro ieri tra il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi e il medico del traffico Mariangela De Cesare. Il faccia a faccia, anticipato da ‘laRegione’ il 9 gennaio, fa seguito alle polemiche sul costo delle fatture emesse dalla dottoressa a carico di chi, a causa di gravi infrazioni al codice della strada, ha dovuto presentarsi per un controllo. Controllo effettuabile, in Ticino, solo da De Cesare. Sull’esito del vertice le bocche a Palazzo rimangono cucite in attesa di mercoledì, quando si attendono novità anche sull’istituto di medicina legale di cui Gobbi ha ipotizzato la realizzazione e nel quale opererebbe anche il medico del traffico, figura che verrebbe così ‘statalizzata’. Da nostre informazioni, al ‘summit’ (presenti il segretario generale del Di, Luca Filippini, il capo della Sezione della circolazione Cristiano Canova e il legale della dottoressa) sarebbe emersa una certa disponibilità delle parti a entrare in materia su quest’ultimo punto.

«Se lo scopo è di offrire un servizio migliore a un prezzo giusto per l’utente, può essere sicuramente una soluzione: saremmo pronti a discuterne», dice Andrea Censi, coordinatore del Fronte automobilisti Ticino, e consigliere comunale a Lugano per la Lega, movimento di cui è anche segretario. Sul medico del traffico l’associazione si è espressa nero su bianco una settimana fa, definendolo inutile e costoso. In quell’occasione Censi aveva dichiarato di voler sottoporre la questione alla deputazione ticinese a Berna «perché elabori un atto parlamentare per modificare al riguardo le disposizioni di ‘Via Sicura’», il pacchetto di norme federali all’origine del discusso e discutibile giro di vite nei confronti dei trasgressori delle regole in materia di circolazione stradale.

L’altroieri il ‘Mattino’ ha dedicato la prima pagina al tema. “Mozione leghista in arrivo!”, ha assicurato il domenicale. In arrivo al parlamento federale, per “abolire” la figura del medico del traffico. «È un tema certamente da affrontare – sostiene il consigliere nazionale democentrista Marco Chiesa, neopresidente della Deputazione rossoblù alle Camere –. Nel frattempo ho letto e sentito diverse opinioni: il dossier suscita una serie di interrogativi che meritano risposte. Condivido le perplessità per quel che riguarda i costi, l’efficacia e la situazione di monopolio venutasi a creare di fatto in Ticino, visto che c’è un solo medico del traffico. Come Deputazione, ne parleremo nella nostra prossima riunione, agendata per il 20 di febbraio quando nel pomeriggio incontreremo anche il Consiglio di Stato. E vedremo quale tipo di atto parlamentare possa essere più idoneo».

Per il popolare democratico Marco Romano, alla testa della Deputazione ticinese prima di Chiesa, il tema medico del traffico «va sollevato, anche se fino ad oggi gli interventi, soprattutto in casa Lega, sono più che altro finalizzati a fomentare la polemica. Faccio oltretutto presente che il Dipartimento cantonale competente, quello delle istituzioni (diretto dal leghista Gobbi, ndr), non ha mai segnalato il problema medico del traffico alla deputazione. Neppure nell’ultima riunione, in ordine di tempo, che abbiamo avuto a metà dello scorso novembre con il Consiglio di Stato». Detto questo, il consigliere nazionale ritiene che l’argomento vada affrontato dai parlamentari federali ticinesi «con un lavoro di squadra, sedendosi intorno a un tavolo per discutere una strategia comune». Aggiunge Romano: «Occorre anzitutto capire se si debba necessariamente modificare la legge, se i problemi derivino da un’errata interpretazione della stessa, se non possano essere risolti direttamente dai Cantoni».

Secondo Fabio Regazzi, deputato al Nazionale dello stesso partito di Romano, «bisogna comunque intervenire, perché la situazione non è accettabile. Non riesco a capire come si sia finiti in questa situazione e come mai sia emersa solo ora». In alcuni casi «il medico del traffico è un’esigenza, ma ho qualche dubbio che lo sia in tutti quelli previsti dalla legge; in Via Sicura ho constatato l’esistenza di molti eccessi e situazioni anomale. Pertanto il dubbio è perlomeno lecito». E cosa dire della statalizzazione proposta da Gobbi? «È un’ipotesi da prendere in considerazione, ma credo che finirà per costare ancora di più».

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