Ticino

Altra tegola sul CdS, 'agli ex ministri 2 milioni illegali'

Nuova puntata di Rimborsopoli: perizia di parte chiesta dall'Mps sostiene l'incostituzionalità dei pagamenti pensionistici anticipati ai consiglieri di Stato

Pronzini e i 5 ministri (Ti-Press)
23 settembre 2018
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È giusto che il consigliere di Stato che lascia la carica prima dei 65 anni – per sua decisione o per mancata rielezione a fine quadriennio – ottenga dal profilo pensionistico il supplemento riconosciuto solitamente a chi approfitta della pensione anticipata, il cosiddetto supplemento sostitutivo Avs che nel caso specifico ammonta a 22'560 franchi l'anno? In caso affermativo, la pratica ha una base legale? Sì secondo il governo ticinese, per sua stessa decisione datata ormai diverse legislature fa. No per il Movimento per il socialismo (Mps) che nell'ambito della crociata 'Rimborsopoli' avviata da mesi contro gli eccessivi benefici riconosciuti ai ministri in carica e agli ex ministri, ha voluto andare a fondo della questione. Lo ha fatto – lo anticipa oggi il 'Caffè – coinvolgendo Etienne Grisel, professore di diritto costituzionale dell’Università di Losanna, cui il granconsigliere Mps Matteo Pronzini ha chiesto un parere giuridico sulla legittimità della controversa "rendita ponte".

'Non vi è alcun diritto'

La vicenda – specifica il domenicale – riguarda dieci ex consiglieri di Stato ai quali il Cantone ha versato in vent’anni complessivamente poco più di due milioni. Ma il periodo da tenere in considerazione è solo quello che parte dal 2008, visto che secondo il Codice delle obbligazioni (articolo 67) i precedenti dieci anni, cioè dal 1998 al 2008, se il risultato della perizia venisse accolto, sarebbero "prescritti". Le conclusioni della perizia di parte sembrano inequivocabili: "Se si riassumono le varie modalità d’interpretazione delle disposizioni applicabili – scrive Grisel – si deve concludere che esse non conferiscono alcun diritto a un'integrazione sostitutiva Avs. In altre parole, queste pensioni, che sono di una certa entità e si ripetono ogni anno, non hanno la base giuridica richiesta". Sarebbero quindi abusive. Quando Pronzini ha sollevato la questione in Parlamento – ricorda l'Mps in un comunicato odierno – la reazione del governo “è stata rabbiosa (“ignorante” ha gridato il ministro Zali al nostro deputato); mentre il Gran Consiglio, finora, ha deciso a far finta di niente”.

Le cifre in ballo: quanto a chi

Stando al domenicale, che cita dati governativi e parlamentari, l'ex ministro che ha ricevuto di più in 20 anni è Rossano Bervini (382'818 franchi), seguito da Alex Pedrazzini (364'416), Dick Marty (243'858), Marina Masoni (241'320), Renzo Respini (233'538), Fulvio Caccia (181'938), Luigi Pedrazzini e Gabriele Gendotti (158'760), Marco Borradori (117'480) e Laura Sadis (73'320). Non ha beneficiato della rendita ponte Patrizia Pesenti poiché dopo l'esperienza in governo ha assunto un incarico professionale nel privato il cui salario è superiore a quello percepito da ministra. 

Una nuova perizia che va dunque ad aggiungersi a quella del consulente giuridico del parlamento, Tiziano Veronelli, secondo cui gli attuali consiglieri di Stato e i cinque ex ministri che li hanno preceduti in governo, potrebbero essere chiamati a rimborsare (a partire dalla fine della primavera 2008) i 3’600 franchi annui, a testa, ricevuti per le spese del telefono cellullare. Più altri benefit come le due mensilità omaggio e il dono di 10mila franchi a fine carriera. Anche in questo caso concessioni che non hanno una base legale. Dal canto loro, ricordiamo, questa settimana quattro ministri (Bertoli lo aveva già fatto a febbraio) hanno per ora deciso di rinunciare al rimborso per spese telefoniche.

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