Ticino

Più traffico in autostrada, meno sulla strade cantonali

Alla giornata del Cantone al Festival c'è tempo per discutere di territorio. Di mobilità. E anche di cibo

Ti-Press
11 agosto 2018
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«Nella vita ‘aggiungere’ è facile, mentre ‘togliere’ richiede consapevolezza e porta all’essenza». Nelle parole dell’architetto paesaggista Andreas Kipar c’è la sintesi delle riflessioni scaturite ieri durante la giornata promossa dal Cantone Ticino in ambito Locarno Festival. Ospiti i membri degli altri Esecutivi svizzeri, titolo dell’evento ‘Ticino, città in fiore’. Gli invitati non potevano che essere accolti alle isole di Brissago. Per discutere in modo un po’ diverso di territorio, visto come luogo a cui con sempre maggiore insistenza l’essere umano vuole fare ritorno. «Stiamo vivendo un’era di ritrovata responsabilità – osserva Pietro Leemann, chef di alta cucina vegetariana –: le persone oggi hanno piacere a mangiare cibo che fa loro bene e a vivere in un territorio che li fa stare altrettanto bene». «Prendersi cura della Terra – aggiunge Kipar – diventa il nuovo perentorio imperativo».

Ce n’è ancora la possibilità? C’è ancora modo di ritrovare spazi verdi nei fondovalle ticinesi invasi da industrie e traffico? Si può ‘togliere’? «La necessità di farlo non ci è nuova. Concordo nel valutare che la situazione non è irreversibile e abbiamo la possibilità di intervenire con dei correttivi – commenta Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio –. In certi luoghi a bassa quota abbiamo permesso che l’automobile stazionasse in posti vista lago, giardini dove invece dovremmo starci noi. E a questo stiamo tentando di mettere rimedio. Cito ad esempio il progetto di Melide, dove si prevede un autosilo sotto il campo di calcio». L’impatto sul paesaggio delle auto non è soltanto in termini di stalli... «No, e la buona notizia è che anche nel 2017 i transiti sono rimasti stabili, confermando il dato del 2016. E anzi, in un buon numero di stazioni di rilevamento del Luganese vi è stata una diminuzione. In buona sostanza il traffico aumenta in autostrada, ma stagna o diminuisce sul resto della rete. In un contesto in cui aumentano le immatricolazioni, la popolazione e i frontalieri. Tutto questo a fronte di un aumento di offerta del trasporto pubblico. Mi piace pensare che si riesce quanto meno a lottare contro l’aggravarsi della situazione». Non c’è solo il traffico però. «Vero, ma non siamo ancora pronti ad abbattere degli edifici. È un passo successivo».

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