Ticino

Non sono bello ma piaggio

In diminuzione le vendite di motorini, ma non tutti i garage rinunciano al loro commercio. L’età media degli utenti si sta spostando verso l’alto

6 agosto 2018
|

Il trend dei motorini è in discesa. Basti pensare che se nel 1999 i ciclomotori in circolazione in Ticino con contrassegno valido erano 8’989, nel 2015 il loro numero ha raggiunto il minimo di 3’792.

Eppure alcuni garage offrono ancora una vasta offerta in fatto di “moz”. Tra questi quello di Danilo Bacciarini, a Contone, che, senza includere le centinaia di pezzi di ricambio, conta più di quaranta motorini. «Effettivamente – spiega alla ‘Regione’ Bacciarini – c’è un calo di quelli che in passato erano gli acquirenti tipici, cioè i giovani. Se l’anno scorso vendevo due/tre motorini mensilmente, quest’anno raramente capita che più di un cliente al mese concluda l’acquisto».

Nonostante la clientela tradizionale vada diminuendo, Bacciarini continua a offrire “moz”. «Principalmente – puntualizza – mi occupo di automobili. Ma anche la vendita e la riparazione di motorini sono per me un lavoro, che faccio con passione. Inoltre molti garage hanno lasciato perdere il business dei ciclomotori e sarebbe peccato lasciare sparire dal Ticino un lato del mercato che comunque conta ancora su un discreto numero di giovani acquirenti e di appassionati».

Spesso è il fattore prezzo a scoraggiare coloro che vorrebbero cominciare a guidare i motorini. «I prezzi? Generalmente oscillano tra gli 800 e i 1’500 franchi. Ci sono tuttavia dei motorini il cui valore può sfiorare i 5’000 franchi, come ad esempio un buon “Condor Puch X30 Sport”».
Altre volte, invece, secondo il meccanico manca un buon motivo per dedicarsi a questa passione: «Una volta tutti avevano il motorino anche perché non c’erano molti altri passatempi, come cellulare e internet. Inoltre anche i mezzi pubblici scarseggiavano e il fedele ‘due ruote’ era l’unico mezzo per spostarsi. Anche la compagnia degli amici giocava un ruolo fondamentale: spesso ci si divideva tra chi aveva un motorino e chi no. Io, oltretutto, – ricorda Bacciarini – fin da piccolo avevo la mania di mettere mano ai motorini, ripararli e sostituirne i pezzi. E poi il “moz” era spesso anche una buona scusa per portare una ragazza a fare un giro».

E, naturalmente, i ragazzini con il motorino migliore, quello più bello (o addirittura quello truccato), erano i “boss” della compagnia, rammenta Bacciarini: «Da ragazzo ho avuto quasi tutti i tipi di motorino. Maxi Puch, Ciao Piaggio, Sachs e altri ancora. E ricordo che i motorini truccati, agli occhi degli amici, assumevano ancora più valore». Ci sono clienti che chiedono al meccanico di truccare il loro “moz”... «Ovviamente non posso truccare i motorini. Ma quelle dei giovani che vogliono andare più veloce di quanto permesso dalla legge non sono le uniche richieste che ricevo». Le cosiddette ‘motorinate’, ovvero dei percorsi amatoriali praticati da gruppi di appassionati (vedi articolo sotto) «portano molti clienti», nota Bacciarini. Ed è anche per questo che l’età media della clientela sta cambiando. «Negli ultimi anni – conclude il meccanico – sono gli appassionati a comperare i motorini, persone non più giovani, ma che nella loro adolescenza – osserva – adoravano fare un giro con il proprio “moz”».

Lunghi viaggi di gruppo, ma a soli 30 km/h

Le ‘motorinate’, spiega alla ‘Regione’ Giordano Caverzasio, presidente dell’Auto Moto Club Generoso (Amcg) «sono nate circa dieci anni fa, grazie a dei nostalgici, che hanno voluto riportare alla luce i propri motorini, sepolti dalla polvere nelle cantine o nei garage. Si è ora perfino formata una vera e propria cultura: i motorini vengono riportati alla loro originalità, spesso anche con costi non indifferenti».

Ma in che cosa consistono le ‘motorinate’? «Principalmente – risponde Caverzasio – si tratta di partire a gruppi con i motorini, ritrovandosi alla fine per mangiare un boccone. La prima ‘motorinata’ il Club l’ha organizzata nel 2007, ben 120 i partecipanti. Oggi il numero è diminuito, anche se gli appassionati presenti all’edizione dello scorso anno erano circa 70». L’età media dei partecipanti si è alzata. «I ragazzi con il motorino – continua il presidente dell’Amcg – ci sono ancora, ma oltre ad essere di meno, il tipo di passione è diverso. Una volta si andava perfino in vacanza con il motorino, si faceva il giro della Svizzera con il sacco a pelo alla ricerca di avventure. E alcuni appassionati lo fanno ancora oggi». Oltre a essere un ricordo di gioventù, il motorino ha altre particolarità: «Per fare un paragone forse un tantino azzardato, la sensazione che si prova andando in motorino – afferma Caverzasio – è un po’ come quella dell’andare a cavallo. I ciclomotori vanno al massimo a circa 30 chilometri orari, in salita ancora meno».

L’Amcg, oltre alle motorinate, ha proposto, nel giugno di quest’anno, il ‘Moz Cup Day’, manifestazione tenutasi in uno spazio privato e alla quale ha presto parte un altro genere di appassionati. «Sono soprattutto – spiega Caverzasio – ragazzi appassionati di meccanica che truccano i motorini per poi esporli in questa e altre manifestazioni, allo scopo di mostrare il grado di modifiche raggiunto. Naturalmente, i motorini truccati usati al ‘Moz Cup Day’ non sono targati e naturalmente non possono essere utilizzati in strada. Per questo la giornata si svolge in uno spazio privato e coinvolge soprattutto ragazzi che amano mettere mano al motore del proprio due ruote».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE