Cantone

Piscine ticinesi, un tuffo di ottimismo

Controtendenza in Ticino rispetto al resto della Svizzera dove non s'investe più nei ‘lidi’ cittadini. A sud delle Alpi c'è fiducia.

4 agosto 2018
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Se a livello nazionale le piscine non stanno attraversando un periodo positivo, per quanto riguarda il Ticino la volontà sembra essere quella di continuare a investire. Come riportato dall’Ats (vedi edizione del 20 luglio, ndr), diversi comuni elvetici si interrogano sul futuro dei propri impianti, e si stanno chiedendo se sia il caso di affrontare grossi lavori di ristrutturazione o se sia meglio rinunciare. Le spese sono alte e non è semplice neppure pianificare gli investimenti. «Si tratta di un settore importante per il nostro territorio e va preservato – afferma infatti Christophe Pellandini, direttore operativo del Centro regionale balneare di Locarno –. È normale che ci siano dei costi alti e che le infrastrutture necessitino di un risanamento dopo un certo periodo. Ma con un piano di lavoro ben strutturato è possibile rientrare dalle spese immediate e ammortizzare quelle a lungo termine nel giro di un decennio». Bisogna ingegnarsi per trovare il modo di aumentare le entrate. Sì, riprende Pellandini «è necessario coinvolgere il cliente offrendogli diverse opportunità come corsi di nuoto e di acqua gym. Tenere aperta la piscina coperta durante l’estate, inoltre, può garantire delle buone entrate anche nei giorni di pioggia».
Alla piscina di Bellinzona sono in corso i lavori di restauro iniziati nel 2012. L’impianto fa parte del patrimonio dei monumenti protetti della città e, come tale, viene salvaguardato. «Siamo giunti alla terza tappa di questo risanamento – afferma Fabio Gervasoni, direttore del Dicastero opere pubbliche –. Il costo finale sarà di circa dodici milioni». Spesa, questa, sostenuta dalla città indipendentemente dall’esito della stagione balneare. «Quando capita un’estate piovosa è inevitabile ritrovarsi in rosso a fine anno. Ma la piscina va mantenuta in ogni caso, anche perché apprezzata dagli utenti».
Le entrate, come detto, sono inevitabilmente determinate dal meteo. «Per noi sono decisive soprattutto le prime settimane – spiega Roberto Mazza, direttore della Divisione sport della Città di Lugano –. Se piove durante i mesi di maggio e giugno, la stagione può essere già considerata negativa. I guadagni di luglio e agosto sono garantiti, ma non bastano a compensare un inizio deludente». Se per il lido di Lugano la situazione è almeno stabile, la struttura di Carona ha rischiato la chiusura. «Non disponendo di un pallone che permetta l’apertura durante l’inverno, nel 2014 il Municipio aveva considerato l’ipotesi della chiusura. Il rischio per ora è scongiurato, ma bisognerà trovare il modo di rilanciarla e renderla più interessante con l’aggiunta di nuovi spazi. Si potrebbe dotarla di un piccolo parco giochi. Servono nuove idee e il coinvolgimento di partner privati».
Anche i comuni più piccoli affrontano il tema delle piscine: per molti di loro il lido rappresenta un’infrastruttura importante. «Per una realtà come la nostra, riuscire a mantenere la piscina è essenziale – conferma Elena Fenini, vicesindaco di Cevio –. Per permettere alla nostra infrastruttura di sopravvivere, in vista del futuro progetto del Centro sportivo utilizzabile anche dalla Scuola media, negli ultimi anni abbiamo fatto importanti investimenti». Che sono fondamentali anche per l’economia locale poiché creare «un ulteriore servizio per la nostra popolazione, che contribuisce ad attirare gente da fuori, per noi è indispensabile».
A Brissago il Consiglio comunale ha stanziato nel febbraio 2017 un credito di quasi due milioni e mezzo per ristrutturare l’impianto risalente agli anni 70. Una grossa spesa, giudicata però necessaria. Altri comuni cercano di aiutarsi l’un l’altro, come nel caso di Bissone: i paesi limitrofi si sono assunti parte delle spese della piscina in cambio di sostegno economico per i loro progetti futuri. Savosa e Massagno sono comproprietari del Centro sportivo Valgersa e coprono assieme circa il 60 per cento dei costi. Non c’è mai stata da parte loro l’idea di rinunciare alla piscina, che viene considerata un punto fermo e un motivo di vanto.

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