Ticino

L'Unione sindacale auspica un tavolo di discussione sul lavoro

È quanto chiede in una lettera al capo del Dipartimento delle finanze e dell'economia, Christian Vitta: “Si impone un'analisi rigorosa”.

31 luglio 2018
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L'istituzione di un tavolo di discussione. È quanto chiede in una lettera al capo del Dipartimento delle finanze e dell'economia, Christian Vitta, l’Unione sindacale svizzera sezione Ticino e Moesa, ció “alla luce – si legge nella missiva – della situazione sempre più problematica che investe il nostro mercato del lavoro, purtroppo oggetto di un preoccupante processo di destrutturazione”.

In Ticino – secondo l'Unione sindacale – si registra il maggior numero di infrazioni alle misure di accompagnamento, in diversi settori sono diminuiti i salari mediani, il tasso di disoccupazione è il più alto della Svizzera, così come il tasso di povertà e di rischio povertà. Il divario tra i salari mediani ticinesi e quelli delle altre regioni continua ad essere di circa 1'000 franchi al mese”. L’Uss ticinese, dunque, chiede formalmente l’istituzione di un tavolo di discussione sul mercato del lavoro, come evocato nei giorni scorsi da alcuni deputati, analogamente a quanto proposto dallo stesso Vitta e realizzato nel 2016 con il Tavolo di lavoro sull’economia ticinese. L’USS-Ti ritiene che “si debba avviare urgentemente una riflessione concreta per frenare il dumping salariale, la crescente precarizzazione delle forme di impiego, le derive e i sempre più preoccupanti abusi che caratterizzano il mercato del lavoro ticinese”. Per l'Unione sindacale “si impone un’analisi rigorosa e scientifica della situazione e pertanto riteniamo che debbano essere associati a questa iniziativa oltre a tutti gli attori sociali coinvolti, anche realtà come la Supsi e l’Ustat”.

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