Cantone

Canicola, ecco come difendersi

Pericolo marcato per l'ondata di caldo. Negli ultimi cinquant'anni la temperatura è salita di 1.5 gradi

28 luglio 2018
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È allerta canicola praticamente su tutto il Ticino e nel basso Moesano. MeteoSvizzera ha diramato un avviso di grado 3, ossia “pericolo marcato”, valido una settimana intera, fino a giovedì 2 agosto (almeno). Locarno Monti annuncia temperature massime fino a 33 gradi, con umidità al 50%. E la notte le minime non scenderanno sotto i 18/20 gradi, ossia la soglia conosciuta come “tropicale”. Condizioni climatiche che, sommate alla luna piena (in versione eclissi) prevista stasera, creano un potente mix a favore dell’insonnia...
Il tempo secco, caldo e afoso dunque persiste, e per quanto possibile si corre ai ripari. Mentre nei Comuni iniziano a circolare avvisi per un consumo parsimonioso dell’acqua (come a Torricella-Taverne), a livello cantonale si predispone il prelievo dai fiumi per soccorrere l’agricoltura. Il prolungato periodo di siccità delle ultime settimane (il divieto di accendere fuochi all’aperto è in vigore dal 9 luglio, tanto per capirci) “sta causando gravi difficoltà all’agricoltura, soprattutto per le colture di soia, patate e mais – si legge nel comunicato stampa del Dipartimento delle istituzioni –. Per ridurre il problema è stato autorizzato l’impiego di materiale della Protezione civile a favore degli agricoltori”, che non devono far altro che chiedere motopompe, tubi e permessi tramite il sito www.ti.ch/agricoltura.
Si è pure attivato l’Ispettorato del lavoro, nel rendere attenti i datori di lavoro che “la tutela della salute dei lavoratori” è un loro “obbligo” sancito dalla legge e che “la mancata applicazione di misure di protezione può essere perseguita penalmente”. L’esposizione al caldo “a lungo termine può, anche svolgendo un’attività lavorativa relativamente leggera, provocare un sovraccarico del sistema cardiovascolare”, ricorda in una nota il Dipartimento dell’economia (Dfe), che suggerisce dunque provvedimenti tecnici (raffreddamento dell’aria), organizzativi (come l’inizio della giornata alle 5 e i periodi di riposo) e personali (equipaggiamento adatto).
Stando alla statistica, comunque, bisognerà farci... la pelle. Il riscaldamento climatico è provato dai dati raccolti nella Statistica ticinese dell’ambiente e delle risorse (Star), che attesta dal 1961 a oggi una diminuzione dei giorni di gelo, un netto aumento del numero di giorni estivi e tropicali a bassa e media quota, il rialzo della quota dell’isoterma di zero gradi, una netta diminuzione delle nevicate. “Negli ultimi quattro decenni le temperature medie sono aumentate di
1-1,5°”, ai ghiacciai ticinesi restano “pochi decenni di vita” e si riscaldano le acque dei laghi e dei fiumi. Con lo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost, frane, colate e crolli “subiranno verosimilmente un incremento”. Inoltre, queste nuove condizioni risultano favorevoli alla “proliferazione di parassiti” e nuove specie vegetali, “alcune delle quali invasive”.

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