Ticino

Nuovo procuratore pubblico, una cinquina

Gli esperti: candidati tutti idonei. 'Particolarmente idonea' Letizia Vezzoni, oggi vicecancelliera. Lunedì l'elezione da parte del Gran Consiglio.

((Ti-Press))
24 maggio 2018
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A fine giugno John Noseda andrà in pensione. Gli subentrerà, nella carica di procuratore generale, Andrea Pagani, oggi sostituto pg. Così ha deciso lo scorso febbraio il Gran Consiglio. Che ora si appresta, in seguito all’avvicendamento ai vertici del Ministero pubblico, a nominare un procuratore, in modo tale che dal 1° luglio, con la partenza di Noseda, la squadra di magistrati inquirenti (ventuno) possa operare al completo. L’elezione avverrà nella seduta parlamentare al via lunedì prossimo. Gli aspiranti pp sono cinque: si tratta, in ordine alfabetico, di Pablo Fäh, Claudio Luraschi, Cinzia Luzzi, Maurizio Pagliuca e Letizia Vezzoni.

Fäh e Vezzoni lavorano già a Palazzo di giustizia: il primo come segretario giudiziario in Procura, la seconda quale vicecancelliera in seno al Tribunale penale cantonale. Luzzi, avvocato, è stata designata nel maggio 2017 dal Consiglio di Stato procuratrice pubblica supplente per sostituire temporaneamente la pp titolare Francesca Lanz, assente per motivi di salute. Luraschi e Pagliuca, entrambi avvocati, sono attivi in studi legali luganesi. Tutti e cinque sono stati considerati idonei a svolgere la funzione di pp dalla Commissione di esperti indipendenti, tenuta a preavvisare all’attenzione del parlamento, autorità di nomina di giudici e procuratori, le candidature di chi intende entrare in magistratura. Vezzoni (area Plr) è stata tuttavia considerata particolarmente idonea.

Questo il giudizio espresso dalla Commissione di esperti. Ma l’ultima parola spetta al Gran Consiglio e dunque ai partiti. Ebbene, stando a nostre informazioni, il Plr non rivendicherebbe posti. La Lega potrebbe convergere su Luraschi: una candidatura che andrebbe bene anche al Ppd. Sarà lui il nuovo procuratore pubblico? Il verdetto del Gran Consiglio fra pochi giorni.

Il concorso si era chiuso il 6 aprile. Sette le candidature presentate alla sua scadenza. Gli aspiranti pp erano stati quindi sentiti dalla Commissione di esperti: al termine dell’audizione, si ricorda nel rapporto dell’Ufficio presidenziale del parlamento, due candidati si sono però ritirati. In corsa sono così rimasti in cinque. Lunedì 28 la decisione del Legislativo cantonale.

Nei mesi scorsi il parlamento è tornato a pronunciarsi sul sistema di reclutamento di giudici e procuratori. Tema delicato e annoso. La maggioranza ha scartato la proposta di far eleggere dal popolo i magistrati. Ha quindi ritenuto preferibile mantenere lo statu quo, con una serie di correttivi. Il parlamento resta quindi l’autorità di nomina delle toghe. Parlamento che potrà presto contare su una nuova commissione: la Commissione giudiziaria che, in materia di elezione dei magistrati, avrà gli stessi compiti oggi assegnati all’Ufficio presidenziale, fra cui quello di curare la pubblicazione dei concorsi. La prevista Commissione sarà inoltre chiamata a formulare un preavviso sulle candidature all’indirizzo del plenum, tenendo comunque conto del parere espresso dagli esperti. Fra i correttivi decisi dalla maggioranza all’attuale sistema di nomina: l’assessment, cioè una valutazione delle capacità attitudinali dei candidati pp e giudici. Gli assessment sì, ma per alcune funzioni in magistratura. A questo strumento, e in vista della sua introduzione, aveva fatto capo l’Ufficio presidenziale del parlamento per l’elezione del nuovo procuratore generale. Ma l’esperienza è stata tutt’altro che esaltante, le polemiche non erano mancate. Fatto sta che la Commissione di esperti aveva deciso di non considerare gli assessment, considerandoli ininfluenti per i propri giudizi sugli aspiranti pg.

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