Ticino

Il Vescovo promette un 'fondo di solidarietà', Zali valuta 'manovre'

La Curia ritorna sulla sorte dei circa 30 dipendenti del GdP rimasti senza lavoro: “Sarà fatto tutto il possibile”. Il governo valuta “margini di manovra”.

18 maggio 2018
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Il vescovo ritorna (parzialmente) sui suoi passi. Dopo aver dichiarato il fallimento del Giornale del Popolo e averne annunciata la chiusura dopo l'edizione di oggi, Valerio Lazzeri ieri aveva anche aggiunto che non era previsto nessun piano sociale per i circa 30 dipendenti rimasti senza lavoro da un giorno all'altro. Secondo il vescovo questo sarebbe insostenibile per la Diocesi luganese.

Da più parti, fra ieri e oggi non si sono fatte attendere le critiche a questa decisione. Pochi minuti fa la Curia ha diffuso un comunicato stampa in cui sembra lasciar intendere altro: “Come annunciato nel comunicato stampa del 17 maggio 2018 e nell’editoriale del Giornale del Popolo del 18 maggio 2018, il Vescovo conferma di avere a cuore la sorte delle collaboratrici e dei collaboratori del Giornale del Popolo. Compatibilmente a quanto richiede la legge in caso di deposito dei bilanci, è sempre stato suo vivo desiderio avere un’attenzione e una cura alle persone, nel solco della dottrina sociale della Chiesa. Dopo la decisione del pretore sarà dunque fatto tutto il possibile per creare un fondo di solidarietà e di aiuto per i dipendenti”.

Da parte sua il presidente del Consiglio di Stato, Claudio Zali, ha reso noto in un altro comunicato di essersi già recato in visita privata al Gdp e di aver incontrato oggi il vescovo-editore. L'incontro sarebbe stato utile per «ottenere alcune spiegazioni utili per valutare eventuali margini di manovra delle autorità cantonali». Quali siano i margini e le manovre possibili non è però dato sapere.

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