Ticino

“Un bravo ragazzo, gli ho chiesto cosa ci facesse con la Parabellum”

Il titolare del negozio di articoli di caccia e pesca ricorda il giovane arrestato a Bellinzona: pochi giorni fa aveva acquistato 150 cartucce

15 maggio 2018
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«Gli ho venduto settimana scorsa 50 colpi per una calibro 45 e 100 per la ‘Parabellum’, un’arma che era usata dall’esercito elvetico e non è più in produzione da decenni. Gli ho chiesto cosa ci facesse con la ‘Parabellum’. Mi ha detto che l’aveva ereditata dal nonno e andava a sparare allo stand di tiro. Ho fatto le verifiche, gli ho chiesto un documento di identità, era maggiorenne. Mi è sembrato un bravo ragazzo, posato, uno a posto», spiega alla ‘Regione’ Christian Graf, gerente del negozio per articoli di caccia e pesca in via Dogana a Bellinzona.

Dell’acquisto resta una traccia. Un foglio firmato dal giovane coi suoi dati personali, che attesta il regolare acquisto delle munizioni. «Se abbiamo dei dubbi, quando qualcuno acquista munizioni chiediamo di vedere l’arma. A volte arriva la moglie per il marito o addirittura il figlio per il padre. In questi casi facciamo verifiche approfondite. Se una persona desta sospetti, non le vendiamo nulla o le chiediamo l’estratto casellario. Spesso non vedi più nessuno», spiega.

Lo studente della Commercio non era un cliente abituale, era la prima volta che faceva acquisti in quel negozio. Verificarlo è semplice. Infatti chi acquista pistole, rivoltelle, carabine, fucili sia automatici sia a ripetizione, fucili a pompa o a leva deve richiedere il permesso di acquisto alle autorità. C’è un formulario da riempire con allegato l’estratto casellario e la copia di un documento d’identità. Tutto va inviato al Servizio armi, esplosivi e sicurezza privata della Polizia cantonale. Dopo due settimane arriva la risposta e l’armaiolo sa se può o meno vendere l’arma. La procedura costa 50 franchi. «Una copia del formulario resta al cliente, una alla polizia e una all’armaiolo».

Da una verifica non risulta che lo studente abbia mai acquistato armi da lui. Sono una ventina quelle rinvenute dalla polizia a casa del giovane, buona parte delle quali ereditate. Si stima che in Svizzera un cittadino su due possieda un’arma. A metà dello scorso anno, nei vari registri cantonali online, si trovavano circa 876mila tra pistole e fucili. Ma l’obbligo di annuncio risale al dicembre 2008 e non ‘copre’ le armi scambiate o acquistate prima di tale data, né quelle militari. 

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