Ticino

Il Cantone metterà un milione all'anno per le gite scolastiche

Manuele Bertoli: "Abbiamo rispettato la sentenza del Tribunale federale, facendo pagare di meno le famiglie e salvando la qualità della scuola"

Ti-Press
4 maggio 2018
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Garantire le attività scolastiche non obbligatorie come gite, visite, settimane verdi o settimane bianche. Ma rispettando una recente sentenza del Tribunale federale che, intervenendo su alcune norme della legge del Canton Turgovia, ha ribadito il principio di gratuità della scuola. Vale a dire, in altre parole, che le famiglie sono tenute a pagare solo le attività prettamente obbligatorie. Non era facile trovare un punto di sintesi, ma il Ticino pare esserci riuscito e, dal prossimo anno scolastico, questo equilibrio sarà garantito. Grazie al Cantone, che coprirà con un milione all’anno la cifra che le scuole non potranno più chiedere alle famiglie. «Era in ballo la qualità della scuola, e sono molto contento che in governo non ci sia stata alcuna obiezione alla mia proposta – rileva interpellato dalla ‘Regione’ Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento dell’educazione, cultura e sport (Decs) –. È stata accolta l’idea di implementare un meccanismo in cui alle famiglie si chiede ciò che è possibile in base alla sentenza del Tf, e il resto è gratuito. A mio parere è ben più di un compromesso». Nel senso che «con l’obiettivo di non mettere in pericolo o in discussione le uscite sportive, culturali e tutte le altre attività, il Consiglio di Stato ha accettato che il Cantone, per la sua parte (Scuole medie e speciali, ndr), compensi quello che non potrà più chiedere alle famiglie. Confidiamo che i Comuni, per la loro parte, possano fare lo stesso». Una soluzione che rappresenta quindi «un vantaggio sia per le famiglie, sia per la qualità di quanto viene offerto, che rimane intatta». Rispettando, chiaramente, quanto deciso dal Tribunale federale. «Dovendo applicare una sentenza non avevamo chissà quale margine – ricostruisce Bertoli –, abbiamo raccolto tutti i dati, soprattutto per capire quali fossero costi e implicazioni che, per quanto riguarda il Cantone, siamo arrivati a quantificare in un milione di franchi all’anno». Una somma che non sarà più sulle spalle delle famiglie ma a carico del Cantone quindi, «perché è giusto così – continua il direttore del Decs –, sono momenti importanti quelli che siamo riusciti a preservare, e devono rimanere a disposizione di tutti i ragazzi, indipendentemente dalla provenienza sociale della famiglia. Sono attività che offrono la possibilità di far cose interessanti, conoscere il territorio e magari provare degli sport o fare cose nuove, che di solito non vengono prese in considerazione ma che possono far nascere interessi e passioni». Da settembre, per le gite, le famiglie pagheranno solo quanto previsto dai giudici di Losanna: ‘‘I costi da esse economizzati in ragione dell’assenza dei figli da casa’’, ricorda il governo. Tradotto: la partecipazione richiesta alle famiglie non potrà superare i 16 franchi al giorno per le Scuole cantonali, i 13 per quelle Comunali. Sempre in queste ultime, per i pasti si chiederanno al massimo 730 franchi all’anno. Quindi, 5 franchi l’uno.

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