Ticino

In aumento la violenza domestica

L’aumento degli interventi di Polizia (1’080, +30%) assume un aspetto preoccupante per la sua dimensione, poiché segnale di degrado sociale

tipress
12 aprile 2018
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Il 2017 della Gendarmeria della Polizia cantonale è stato caratterizzato dal consolidamento dell’attività derivante dalla struttura organizzativa implementata dal 2015 e da un sensibile incremento degli interventi per violenza domestica. Sono inoltre state integrate alcune nuove mansioni legate a riorganizzazioni di altri uffici dell’Amministrazione cantonale, in particolare il nuovo compito legato alla verifica dei documenti di identità dei lavoratori dipendenti che hanno richiesto un permesso G (frontaliere). In quest’ambito fra i mesi di luglio e dicembre 2017 sono state eseguite 7'044 verifiche.

Nel 2017 gli interventi della Gendarmeria della Polizia cantonale relativi ad incidenti stradali, in collaborazione con le polizie comunali, sono stati 3'880 (-2.8% rispetto al 2016), mentre gli incarti evasi in provenienza dalla Magistratura 1’722 (-7%). I nominativi controllati hanno invece raggiunto quota 81’985 (+37%). Gli arresti effettuati sono stati 928. Gli interventi compiuti dalla Gendarmeria in ambito di violenza domestica nel 2017 sono stati 1’080 (+30%). L’aumento degli interventi assume un aspetto preoccupante per la sua dimensione, poiché segnale di degrado sociale. L’aumento delle denunce è anche da ricondurre ad una maggior propensione a denunciare, portando finalmente fuori dalle mura domestiche questo degrado in quanto la sua reale dimensione è quella di una minaccia alla sicurezza pubblica e privata. Sono state registrate 798 infrazioni, il 19% in più rispetto al 2016, in massima parte lesioni personali semplici, minacce o ingiurie. Rappresentano il 46% di tutte le infrazioni di violenza prese in considerazione dalla Statistica criminale di polizia. In maggioranza (75%) si tratta di violenza fra coniugi o ex-coniugi; nel 31% di questi casi entrambe le parti sono svizzere, mentre le relazioni svizzero-straniero e straniero-straniero ricorrono rispettivamente nel 38% e nel 31% delle coppie. Lo scorso anno i controlli sulla manodopera estera sono sensibilmente aumentati raggiungendo quota 852 (646 nel 2017). Pure le persone controllate, 3'191 (2'749), hanno subito un incremento, di queste 136 (192) sono risultate non in regola e sono state denunciate al Ministero pubblico. I datori di lavoro denunciati sono invece stati 35 (35). Lo scorso anno sono state rilevate 1’027 infrazioni (-14%) alla Legge federale sugli stranieri, la maggior parte concernono l’entrata/soggiorno/uscita illegale (629,-12%) e l’attività lucrativa/impiego di stranieri senza autorizzazione (180,-42%). Le riammissioni semplificate dalla Svizzera verso l’Italia, vista la diminuzione dell’afflusso di migranti alla frontiera a Chiasso, sono scese a circa 12’800 mentre quelle dall’Italia verso la Svizzera sono state solo 4. Le attività di contrasto della clandestinità, fenomeno che vede coinvolti i richiedenti l’asilo che si sono visti respingere la loro domanda, hanno comportato 99 (128) carcerazioni amministrative in attesa di rimpatrio, 104 (170) rimpatri senza scorta e altri 28 (18) voli con scorta o estradizioni. Al capitolo flussi migratori nel corso dello scorso anno si prevedeva uno scenario simile al 2016. In realtà la pressione migratoria si è rivelata nettamente inferiore rispetto al crescente aumento degli ultimi due anni. In quest’ambito è stato pianificato un possibile rinforzo di polizia per il settore del Mendrisiotto nel caso in cui si fosse verificata una forte pressione migratoria da sud. Per limitare il fenomeno dell’accattonaggio sono stati organizzati vari servizi di contrasto in collaborazione con le polizie comunali. Le persone controllate in tutto il Ticino sono state 828 (634). Questo risultato è stato ottenuto in particolare grazie al lavoro svolto dalle polizie comunali, con le quali sono stati organizzati diversi servizi speciali in determinate fasce orarie e in luoghi sensibili.

Nel 2017 sono stati effettuati numerose attività di controllo, con 81'985 nominativi verificati (+27%), e attività di prevenzione di furti in cantine, in centri commerciali e di biciclette di valore. In particolare in quest’ambito si segnalano controlli in strutture adibite ad ospitare richiedenti l’asilo, di esercizi pubblici, di distributori di benzina e commerci vari, sui mezzi pubblici e per uso dispositivi mani libere. Per quanto riguarda i controlli sulla vendita di bevande alcoliche ai minorenni ne sono stati effettuati 207 (+109 rispetto al 2016), con 20 minorenni controllati (1 fermato con alcol) e 1 commerciante denunciato al Ministero pubblico. Gli impieghi di Mantenimento ordine (MO) sono stati 63 (di cui 25 per il calcio e 38 per l’hockey) e hanno visto impegnati 2’901 agenti (totale cumulato) per un costo di circa 3.3 milioni di franchi. In questo specifico settore di attività non diminuisce la violenza nei confronti degli agenti impegnati nel mantenimento dell’ordine come pure nei confronti degli spotter in Ticino. Gli atti violenti non hanno subito grandi variazioni numeriche, ma può preoccupare la loro intensità ed il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di persone. Sono state emesse: 16 misure private di diffida dagli stadi svizzeri emanate dalle società ticinesi (-2), 18 misure private di diffida dagli stadi svizzeri emanate dalle società svizzere, 17 misure di polizia DAA divieti di perimetro dalla Polizia cantonale (+14), 6 misure di polizia DAA divieti di perimetro emanate da polizie di altri cantoni (+2), 1 misura di polizia DASPO-I (diffida italiana calcio) dalla Questura di Varese (+1) e 17 registrazioni nella banca dati Hoogan da parte del Centro controllo tifoseria violenta (CCTV). Le tendenze e i fenomeni emergenti in ambito giovanile rilevati lo scorso anno non si discostano da quanto già verificato nel 2016. Vi è invece stato un aumento delle richieste di intervento da parte di famiglie e privati con problemi di gestione dei figli, in particolare legati all’utilizzo di strumenti informatici. Sempre d’attualità le violazioni in Internet commesse dai giovani legate alla sfera sessuale (pubblicazione di foto personali intime, produzione inconsapevole di materiale pedopornografico, accesso a siti pornografici e sexting). 

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