Ticino

Denunciata alla Procura federale società d'incasso multe

Il Fat: 'Pretende di riscuotere presunte sanzioni per conto di uno Stato estero'

((Ti-press))
22 febbraio 2018
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Il Fronte automobilisti Ticino (Fat) ha denunciato al Ministero pubblico della Confederazione il comportamento «illegale» di una società di incasso della Svizzera interna, la quale – sostiene in una nota l’associazione – «pretende di riscuotere presunte multe per conto della Repubblica Serba, contravvenendo così all’art. 217 del Codice penale svizzero». L’esposto alla Procura federale è stato presentato in seguito a una multa intimata «a un’automobilista ticinese». A sollevare qualche sospetto, scrive il Fat, «oltre al fatto che la società non usasse nessun tipo di documento ufficiale che attestasse la contravvenzione, è stato il rapporto manifestamente sproporzionato fra la multa e le spese amministrative per l’incasso (quindici volte maggiore rispetto a una normale sanzione di posteggio serba)». La società, aggiunge il Fronte automobilisti, «per raggiungere il suo scopo e indurre il malcapitato a pagare, ha adottato un linguaggio intimidatorio, minacciando di procedere per vie esecutive e giudiziarie, qualora l’interessato non avesse in tempi brevi saldato la sanzione e le spese esorbitanti». Il comportamento di queste società «è chiaramente illegale e mina la sovranità nazionale svizzera. Questo agire lede chiaramente l’articolo 271 del Codice penale svizzero, in cui è specificato il divieto di compiere senza autorizzazione delle autorità elvetiche atti per conto di uno Stato estero». Il Fat ritiene che se siano commesse all’estero infrazioni al codice della strada, «esse debbano seguire obbligatoriamente la via di servizio, tramite le rogatorie internazionali». Questo «a tutela dei diritti degli automobilisti, ma anche per trasparenza e chiarezza. Infatti non è tollerabile che società private procedano ad atti di pubblico imperio di Stati esteri come se fossero autorità statali interne, men che meno che procedano nella riscossione di contravvenzioni, lucrando sugli incassi» e conseguendo così «illeciti profitti». Il Fat, che aveva contestato con successo il rincaro delle imposte di circolazione 2017 in Ticino, auspica pertanto che «l’autorità inquirente federale indaghi in quale maniera questa fantomatica società e i loro amministratori avrebbero ottenuto la delega dello stato serbo e come giustificano a fronte di un importo irrisorio per la contravvenzione, le esose spese di d’incasso». Afferma Andrea Censi, coordinatore del Fat: «Invitiamo tutti i conducenti a prestare molta attenzione di fronte a situazioni simili. Spesso e volentieri queste società d’incasso giocano con l’emotività delle persone, usando toni perentori e minacciosi, inducendo il malcapitato a pagare la fattura ricevuta, ma il tutto senza basi legali e violando la legge in modo palese».

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