Ticino

Vino prodotto dalle agromafie, spunta Mario Ferrazzo

Il nome dell'uomo già presente in inchieste sui clan 'ndranghetisti in Ticino figura nelle intercettazioni del Ros di Catanzaro

(Foto Ti Press)
15 febbraio 2018
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Ci sarebbe lo zampino di Mario Donato Ferrazzo, alias ''topolino'', boss di Mesoraca, personaggio più volte comparso nelle inchieste sui clan 'ndranghetisti in Ticino, dietro il vino prodotto dalle agromafie calabresi, gustato in ristoranti di Lugano e Chiasso, di cui si è parlato lo scorso mese, in occasione dell'operazione Stige che coordinata dalla Dda di Catanzaro guidata da Nicola Grattere ha portato all'arresto di 169 persone, una dozzina delle quali residenti nel comasco e nel varesotto. Mario Ferrazzo è cugino del più noto Felice Ferrazzo, evaso da La Stampa nel 1984. Del clan Ferrazzo che negli anni Novanta gestiva i traffici di droga, armi e denaro da Mesoraca a Lugano, passando da Como e Varese, ha parlato il documentario ''L'onore del sangue''' di Gianni Gaggini, trasmesso il 16 dicembre 2010 alla Rsi. Nel 2000, dopo il suo ritorno a Mesoraca, sopravvive assieme ad un figlio a un attentato organizzato dal cugino Mario Donato Ferrazzo che, ora, ritroviamo nell'operazione Stige. Lo si apprende dalle intercettazioni contenute nel voluminoso dossier, oltre 1.200 pagine. Pino Sestito, uno dei plenipotenziari dellla locale di 'ndrangheta di Cirò  Marina conversando con Francesco Tallarico, capozona a Casabona della supercosca gli parla dei presunti affari di ''Maruzzo'' (o ''topolino'') in Ticino. ''...eh mi ha detto .. che poi te vedere io come ... omissis... ha detto ''sedici locali sono nostri e poi il resto non in società''. Per gli investigatori del Ros dei carabinieri di Cantanzaro a sostenere che ''sedici locali sono nostri...'' sarebbe Mario Donato Ferrazzo.  ''Ma vieni tu o dobbiamo andare noi?'' (Tallarico). ''No,no, vengo e andiamo insieme'' (Sestito). ''Ci diamo un appuntamento e ci vediamo direttamente la, in Svizzera (Tallarico). ''L'importante è che tu sei a posto con i documenti ... omissis ... Problemi non ce ne sono, altrimenti che stiamo andando a fare là? Me lo saluti assai'' (Sestito). Il plenipotenziario del clan di Cirò chiede a Tallarico di salutare Mario Donato Ferrazzo. Nell'ordinanza dell'operazione Stige sono ricostruiti  gli interessi della ''ndrangheta'' per il business dell'enogastronomia in Ticino. Nelle intercettazioni telefoniche i ''ndranghetisti'' manifestano l'intenzione di fare sempre più investimenti in Ticino. ''Il nostro è vino buono, che piace tanto agli svizzeri, gli abbiamo già venduto un milione di bottiglie e sono già finite''. E ora si viene a sapere che inquirenti e investigatori sospettano che dietro l'enogastronomia in Ticino possa esserci la cosca di Mario Donato Ferrazzo.

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