Ticino

Fattura più cara per il Cantone dalla Rainbow

La sicurezza dei centri asilanti costava 48 franchi allo Stato, alla 41,50 Croce Rossa. Ma il prezzo sarebbe stato ridotto

(Foto archivio Ti-Press)
11 febbraio 2018
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Al Cantone 48 franchi all’ora mentre alla Croce Rossa solo 41,50. Sei franchi e cinquanta per migliaia di ore: a tanto ammonterebbe la differenza di prezzo applicata dalla ditta di sicurezza Rainbow per la sorveglianza dei centri richiedenti l’asilo in Ticino prima del luglio 2014, quando l’incarico fu assegnato dal Dipartimento sanità e socialità (su mandato diretto e senza la necessaria autorizzazione governativa) alla Argo 1. Il dettaglio è stato rivelato ieri dal Caffé. Una differenza consistente per prestazioni simili, rileva il domenicale, che poteva pesava sulle spalle dell’erario cantonale. Una differenza che Rainbow era disposta a ridurre (portando la tariffa a 43 franchi all’ora) il 23 luglio 2014, come risulta dal rapporto del perito del governo sul caso Argo 1 Marco Bertoli. Sul piatto, il giorno successivo, è giunta però l’offerta della ditta di Marco Sansonetti – la Argo 1, appunto – fissata a 35 franchi, seguita – l’indomani ancora – dall’assegnazione del mandato proprio alla Argo. Una coincidenza di date, rileva Bertoli nel suo rendiconto, che porta a “supporre che Scheurer (allora capo dell’Ufficio , ndr.) abbia sollecitato Sansonetti a porre un’offerta a CHF 35 proprio per potergli conferire il mandato”. Dopo il cambio di mandatario, Rainbow aveva chiesto e ottenuto (l’8 ottobre 2015) un incontro con il capo del Dss Paolo Betraminelli e con il capo Divisione dell’azione sociale e delle famiglie Claudio Blotti durante il quale la ditta di sicurezza aveva espresso dubbi su Argo 1 e sul suo responsabile operativo (Sansonetti). Beltraminelli non aveva però dato peso alla segnalazione siccome – aveva poi affermato davanti ai suoi colleghi – proveniente dalla ditta concorrente”. Eppure, stando ancora al Caffé, nonostante il nulla di fatto, i rapporti tra Dss e Rainbow non si sarebbero incrinati, anzi: il 16 novembre 2015 Beltraminelli avrebbe firmato una missiva – assieme al collega Norman Gobbi – all’indirizzo della Segreteria di Stato della migrazione in cui si caldeggiava l’impiego della società di Rivera qualora vi fosse stato un aumento di richiedenti. Attualmente la sicurezza dei centri è affidata a Securitas, che applica una tariffa di 52,80 franchi, in attesa dell’evasione del ricorso sul concorso per l’assegnazione del mandato

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