Ticino

Caso Argo 1, Marco Bertoli ipotizza un reato penale

Il perito nominato dal governo ipotizzerebbe l'infedeltà nella gestione pubblica. Finora il pg Noseda ha escluso procedimenti penali per i funzionari

(Francesca Agosta)
9 gennaio 2018
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Il perito nominato dal governo Marco Bertoli nel suo rapporto sui risvolti amministrativi del caso Argo 1 ipotizzerebbe anche un reato penale, quello di infedeltà nella gestione pubblica. Lo scrive 'Liberatv', ricordando che finora il procuratore generale John Noseda ha escluso procedimenti penali a carico dei funzionari del Dipartimento sanità e socialità (Dss). Bertoli avrebbe ravvisato altro, anche se – va precisato – nella vicenda non riveste il ruolo di pubblico inquirente. 

Il rapporto di Bertoli non è ancora definitivo. Prima di Natale, lo ricordiamo, il Consiglio di Stato aveva chiesto all'avvocato nuovi approfondimenti, soprattutto in merito ai motivi che nel 2014 avevano portato il Dss a preferire questa ditta di sorveglianza. Stando al portale, sarebbe nell'ambito di tale scelta che Bertoli avrebbe ravvisato il reato di infedeltà nella gestione pubblica. 

Il reato è quello formulato nell'articolo 314 del Codice penale: “I membri di un’autorità o i funzionari che, al fine di procurare a se o ad altri un indebito profitto, recano danno in un negozio giuridico agli interessi pubblici che essi devono salvaguardare, sono puniti con una pena detentiva fino a cinque anno o con una pena pecuniaria”.

Per ora le indiscrezioni di Liberatv non sono state smentite. Se ne saprà di più quando il governo renderà pubbliche le conclusioni a cui è giunto il perito.

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